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Inter, avvio di stagione choc: tutti sotto esame

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C’è aria di tempesta in casa Inter dopo un avvio di stagione che, in sostanza, ha scontentato tutti, a partire dal tecnico Antonio Conte, finito nuovamente nel bersaglio delle critiche dei tifosi che hanno individuato nell’ex allenatore della Juventus il responsabile dei risultati negativi di inizio stagione.

La formazione nerazzurra ha raccolto “appena” 11 punti nelle prime sei gare di campionato e soltanto due pareggi e una sconfitta nella prima tornata di partite di Champions League, in un raggruppamento, quello con Real Madrid, Borussia Moenchengladbach e Shakhtar Donetsk, che almeno nelle previsioni era considerato tutt’altro che un girone della morte.a

La differenza che balza subito agli occhi è data dalla statistica relativa al numero di gol subiti nelle stesse prime 9 gare dell’anno scorso (tra Serie A e partite di girone di coppa): dodici mesi fa i nerazzurri avevano incassato a questo punto della stagione solo 5 gol, mentre oggi questo dato è più che triplicato. Cifre e numeri impietosi che dimostrano plasticamente quale è la complessità del momento che stanno attraversando gli uomini di Conte; tuttavia, almeno per quanto concerne il torneo tricolore, l’Inter è vista ancora come una delle favorite alla vittoria finale dietro la Juventus, così come riportano le quote sul calciodi Betway, che al giorno 9/11 la danno a 4.00, tra i migliori operatori sportivi della Serie A.

Come ogni crisi che si rispetti, la sconfitta di Valdebebas in Champions League contro le merenguesha scosso il fuoco che covava sotto la cenere, facendo emergere alcune incongruenze relative alla campagna di rafforzamento estiva voluta dal tecnico salentino per la sua squadra. E così, sul banco degli imputati è finito uno dei fedelissimi di Conte, Arturo Vidal, accusato dai più di scarsa determinazione in campo. 

Il cileno sta rendendo molto al di sotto delle aspettativee per questa ragione potrebbe anche finire nella lista dei partenti a gennaio. Conte sembrerebbe non avere ancora le idee ben chiare circa il posizionamento del suo guerriero sul rettangolo verde che, ad ogni buon conto, per forza di volontà e spirito di sacrificio resta sempre uno dei suoi uomini migliori. Il problema a questo punto è trovargli una identità, anche perché il Vidal di oggi non è quello visto già in Italia alla Juventus o in Germania al Bayern Monaco, bensì una brutta copia di quello che abbiamo ammirato di recente in Spagna con la maglia del Barcellona, dove, al di là dei risultati della squadra, non si è mai distinto per efficacia e bravura.

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E poi c’è la grana Christian Eriksen, il fantasista danese considerato sempre meno da Conte che quasi certamente potrebbe lasciare Milano nella prossima finestra di calciomercato. Ma c’è di più. L’avvio negativo di stagione ha messo in luce anche alcuni punti oscuri relativi all’acquisto di Achraf Hakimi, il terzino destro marocchino passato nel giro di poche gare dall’essere considerato un novello Javier Zanetti a quasi-bidone. 

I 40 milioni di euro spesi in estate per portarlo all’ombra del Duomo giustificano (fino a quando?) un periodo più o meno lungo di riflessione sul futuro dell’ex Real Madrid (che è un classe 1998), tuttavia l’Inter e Conte necessitano al più presto di ritrovarlo al top della forma per riprendere a marciare a passo spedito in campionato ed in coppa.

Già, la Champions. Nulla è ancora scritto per i nerazzurri che, con un girone di ritorno ancora da disputare, potrebbero ribaltare gli equilibri del raggruppamento e risalire dall’ultimo posto. Romelu Lukaku e compagni dovranno disputare due gare in casa e una trasferta (in Germania sul campo del ‘Gladbach), ma basterebbe vincere le due di San Siro per brindare al passaggio del turno che resta, è bene ricordarlo, uno degli obiettivi minimi di stagione di questa società.

E Conte? In casa Inter qualcuno, non solo tra la tifoseria, sembrerebbe aver cominciato a storcere il naso rispetto a certi atteggiamenti dell’allenatore nerazzurro. Un recente sondaggio della Gazzetta dello Sport, tra l’altro, ha individuato in Conte il colpevole del momento no del club meneghino. 

Il tecnico originario di Lecce intanto continua a predicare ottimismo, sicuro che i suoi possano dare una sterzata alla stagione e scattare verso un nuovo filotto di vittorie. C’è poco tempo però perché questo avvenga. Conte e i suoi sono avvisati.

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