2014
Inter, Ausilio: «Thohir ha grande entusiasmo. Mazzarri resta»
Il dirigente nerazzurro: «Quella volta che stavamo per prendere Fabregas…»
INTER AUSILIO MAZZARRI THOHIR – Marco Branca se n’è andato ma Piero Ausilio è rimasto all‘Inter e sta pianificando il futuro. Oggi lo stesso Ausilio ha dichiarato: «La mia carriera in nerazzurro inizia nel 1998 quando ero alla Pro Sesto, mi chiama Mereghetti e mi dice che serve un segretario per l’Inter, poi nel 2001 la svolta con la possibilità di spendere all’estero per la Primavera, poi un periodo allo Spezia e di nuovo all’Inter come direttore sportivo».
COLPI – «Il colpo che più ricordo è quello di Balotelli, visto che lui oggi rappresenta il nostro calcio. Sono legato a Bonucci che fu difficile da prendere oppure a Destro, che presi a 14 anni. Posso dire anche di Pandev e Martins, con loro cominciò tutto. Balotelli lo convinsi dopo due giorni di negoziato, lui voleva andare al Bellinzona e però poi lo prendemmo dal Lumezzane solo in prestito con diritto di riscatto fissato a quasi trecento mila euro. Un colpo sfuggito invece fu Immobile».
SOGNO – «Il sogno per quelli che lavorano nel mio campo è fare una squadra di ragazzi che crescono e si affermano. Ma certe rinunce sono state decise per arrivare a giocatori più importanti per l’immediato: Bonucci, Acquafresca, Bolzoni, Meggiorini per spendere meno per Milito e Thiago Motta; siamo stati pure vicini a Fabregas, a 16 anni aveva deciso di lasciare il Barcellona e il nostro Pierluigi Casiraghi ci mise nelle condizioni di prenderlo: ci provammo, ma trovò l’Arsenal più convincente».
SCOUT – «Thohir ha deciso di investire nello scouting, io ho trovato uno uomo di fiducia e so già come agire. Un direttore tecnico non deve essere alla Pinetina tutti i giorni, dove già lavorano bene Cordoba e Santoro. Se posso posso utilizzare bene una struttura forte e organizzata, non è impossibile fare da solo quello che prima facevamo in due. Il che non toglie che sarei pronto a collaborare con chiunque il club dovesse ritenere necessario».
MAZZARRI RESTA – «Mazzarri ha grande personalità, vive il lavoro 24 ore su 24 e segue tutte le dinamiche della società come faceva Mourinho. Io dico che è una delle fondamenta dell’Inter, per lui parla la carriera perché già si vede che la squadra è cresciuta, ha un’idea di gioco e una solidità difensiva. Mazzarri rimane a prescindere. Calciomercato? Nei taccuini ci sono almeno 3 nomi per ognuno dei ruoli: saranno giocatori di livello. Servirà un esterno e anche una punta che nei piedi abbia tanti gol»
GIOCATORI – «Rolando è farina del sacco di Mazzarri, lui fece solo il suo nome e io e Branca ci stupimmo ma Mazzarri ci tranquillizzò. Ranocchia? Un mese fa con lui siamo stati chiari: affronteremo il discorso a fine campionato. E non escludo che arrivi il rinnovo. Per Guarin attendiamo l’arrivo del suo procuratore, c’è recirpoca disponibilità ad allungare e ad adeguare il contratto. Alvarez? Vogliamo tenerlo e lui sta bene qui, il suo contratto scade nel 2016, c’è tempo».
RINNOVI – «Parleremo con tutti i giocatori del Triplete a fine campionato, come l’anno scorso con Samuel che rinnovò in cinque minuti. Ma chissà che non rinnovi pure Milito, che potrebbe dare esperienza e qualità anche non da come titolare. L’unico obbligo è uscire da certi parametri di ingaggio, quelli attuali, come richiesto da Erick Thohir. Il tetto deve essere tra i settanta e gli ottanta milioni di euro».
PATRON – «Thohir ha grande entusiasmo, conosce bene la responsabilità di aver comprato l’Inter e sa dove vuole portarla: con una managerialità che vada oltre il risultato immediato. Un’Inter da costruire nel tempo, e che possa durare. Kovacic? E’ utile all’Inter ma non può sempre giocare tutta la partita; l’Inter edeve essere una squadra di qualità con sedici o diciotto giocatori intercambiabili. Si parla di grandi nomi per l’attacco e come parametri tecnici ci siamo, come ingaggio no: serve gente che non guadagna cinque o sei milioni l’anno».
POSSIBILITA’ – «Lamela ci piace dai tempi del River Plate, già allora era caro e ora è costato trenta milioni di euro… Vucinic – Guarin? Tutto è durato non più di un giorno, si parlava di Vucinic e la Juventus volle inserire nel discorso pure Guarin. Avevamo avviato la trattativa per Hernanes e poteva pure starci ma solo con un altro conguaglio. Ne avremmo parlato per sette o otto milioni, ma non s’è fatto. Possiamo dire che non si è fatto l’affare per motivi economici oltre alle condizioni ambientali, che hanno pesato meno. Vidic? Colpo di Thohir, non mio». Ausilio ha parlato a La Gazzetta dello Sport.