2014

Inter-Atalanta, la partita di Thohir: «Difesa meno solida, troppo spreconi»

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INTER THOHIR – L’importanza degli amici nei momenti sfortunati: è quanto ha provato Erick Thohir, che ha sfiorato la speranza della vittoria contro l’Atalanta e poi si è dovuto arrendere al tracollo mentre ci si avviava al pareggio. Il presidente dell’Inter, che ha accolto “La Gazzetta dello Sport” per condividere la visione del match, ha potuto contare sulla compagnia di una cinquantina di persone. A Giacarta, nel centralissimo quartiere di Sudirman, Thohir segue il suo club dal “Lucy in the sky”, dove ci sono anche i suoi due figli: «Thohir, Hioe e Soetedjo siedono sui divani, dietro stanno gli altri, tra cui il gruppo dei viziosi che inizia a fumare e bere. Occhi alla partita, ma senza trascurare lo stomaco. Ci sono piatti colmi di cosce di pollo fritto. Malgrado siamo reduci dal ristorante, ET sfoga la tensione bevendo the in lattina e buttandosi sulla carne. “In cosa è cambiata la mai vita da quando ho preso l’Inter? Ho messo su sei chili…”. E poi inizia il match. Mia moglie Lisa mi ha dato il permesso di farli venire, ma soltanto se a fine partita vanno subito a casa. Domani (oggi, ndr.) c’è la scuola”».

Clima informale: «Al 22’ Icardi entra in area da destra, lui scatta in piedi e dice tre «yes». Ma Consigli salva. “Non troviamo il ritmo, li vedo ancora poco organizzati”, ci dice prima di alzarsi per accogliere una persona importante». Poi arriva Muhammad Lutfi, il ministro del Commercio, coetaneo e amico di Thohir da quando avevano sei anni e il più concentrato sulla partita. «Mani nei capelli al palo di Palacio. Applausi generali quando entra Nagatomo. Solidarietà asiatica. Hernanes prende l’esterno della rete. Quelli seduti più lontano, che sono anche quelli un po’ alticci, gridano al gol. Sembra fatta su un altro legno di Jonathan, poi Icardi sbaglia da un metro. Thohir non muove un muscolo. Il problema è che allo scadere segna ancora Bonaventura e a quel punto cala un gran silenzio».

IL COMMENTO – «Vedere una gara dal vivo o in tv è molto diverso. L’attacco non mi è dispiaciuto, ma abbiamo sprecato troppe occasioni. Ho visto la difesa meno solida e attenta rispetto alle gare precedenti. Abbiamo preso due gol evitabili, con la squadra schierata. Soprattutto il secondo. Capisco fossero arrivati in contropiede, ma non così. Perché anche sull’10, dopo l’incertezza di Campagnaro, il break degli avversari sembrava terminato ed eravamo rientrati. Hernanes non mi è dispiaciuto, ma può fare di più e stavolta ha trovato meno intesa e ritmo con Cambiasso e Guarin. Così ci abbiamo provato sulle fasce, ma i cross erano imprecisi e i centrali dell’Atalanta sono stati bravi. Ora mancano nove partite e dobbiamo ritrovare il passo giusto per raggiungere l’Europa», l’analisi a fine partita.

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