2013

Inter, ancora Juan Jesus: «Mazzarri mi voleva al Napoli…»

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INTER JUAN JESUS MAZZARRI NAPOLI VERONA – Nuove dichiarazioni rilasciate da Juan Jesus, che nel corso di un’intervista rilasciata per la Gazzetta dello Sport ha svelato un retroscena, riguardante il suo attuale allenatore all’Inter, Walter Mazzarri. Stando a quanto rivela il difensore brasiliano, infatti, il tecnico toscano avrebbe voluto contare su Juan Jesus anche nell’ultima stagione della sua esperienza alla guida del Napoli.

AL NAPOLI CON WALTER – «Lo sa che Mazzarri mi voleva a Napoli? – esordisce Juan Jesus rivolgendosi all’intervistatore – Se mi sono pentito? Assolutamente mai. E scelsi di venire qui perché il progetto che mi prospettarono era adatto a me e a quel che cercavo: ricostruzione fatta di giovani ai quali va dato il tempo di crescere. E per di più in un grandissimo club. Chi mi voleva oltre all’Inter? Sono quattro squadre. Una è il Benfica. Le altre sono Juventus, Inter e il Napoli: di Mazzarri. Al quale evidentemente piacevo già, ma a cui ho gentilmente detto no, come alla Juve, per scegliere l’Inter.»

BRAVO MAZZARRI – In generale, Juan Jesus ha voluto lodare lo stesso Mazzarri, evidenziando gli aspetti che più gli piacciono del suo stile da allenatore: «Il concetto di posizionamento, di star bene in campo: quindi guardare l’azione, capirla prima, guadagnare tempo per eventualmente andare in anticipo. Devo solo ringraziarlo: mi sta sempre vicino, mi dice come migliorare. Le mie partenze palla al piede? E’ vero, a volte faccio così… Lucio è un’icona. Da piccolo lo vedevo giocare nel Bayern, e una volta andò a fare gol dopo aver dribblato 34 avversari. Poi, all’Inter, ha vinto tutto. Un gigante. Chi vorrei all’Inter? Leandro Damiao, mio ex compagno all’Internacional. L’Inter lo ha seguito? Magari venisse… Anche Oscar del Chelsea.»

OCCHIO AL VERONA – Juan Jesus non intende sottovalutare il Verona, prossimo avversario della sua Inter e pieno di giocatori sudamericani: «Gioca bene, bella squadra, ma noi dobbiamo semplicemente fare una cosa: vincere. Jorginho? E’ forte, e so che pur se brasiliano vorrebbe giocare con l’Italia: è giusto che ognuno faccia le proprie scelte. Iturbe? L’ho incontrato nel sudamericano Under 20, mi diede fastidio: forte, velocissimo, va fermato. Scudetto parola impronunciabile? Chi gioca nell’Inter non può dire che è impossibile. E’ giusto pensare che tutto si può.»

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