2016

Inter, anche quest’anno arrivi in Champions l’anno prossimo

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Ennesimo sgambetto di Gasperini. Ma davvero l’Inter sarebbe stata pronta alla rincorsa sulla Roma?

“E’ meglio una delusione vera che una gioia finta”, affermava Neffa in una sua celebre canzone. Stavo cercando di inquadrare nel migliore dei modi la “fortuna” di aver perso a Marassi, cari tifosi nerazzurri e mai nessun incipit – ho pensato – sarebbe stato più chiaro di questo. Il mio è un appello ai fatalisti, disfattisti, sognatori, speranzosi, tafazzisti: insomma un appello universale alla sponda nerazzurra di Milano. Una sorta di messaggio a reti unificate. Anche perché prima di questo “drammatico” (o fortunato?) turno infrasettimanale ne avevo visti tanti con tabelle alla mano, pronti a fare calcoli e controcalcoli. “Se la Roma perde qua, noi vinciamo a Roma, a Sassuolo, a Barcellona e contro il Leicester di Ranieri. Noi facciamo 30 punti in 5 partite e loro, i romanisti, ne prendono 8 contro il Napoli“. Insomma, esagerazioni a parte qualcuno ci ha veramente creduto. Nessuna colpa eh, anche perché, come si suol dire – finché c’è la matematica – tutto è lecito. Ma a mio avviso l’Inter non ha perso alcun treno Champions. E attenzione, non perché non sia passato, ma semplicemente perché non ci sono mai state quest’anno le condizioni per salirci.

Un po’ come presentarsi in aereoporto con 50 euro e pianificare un viaggio in America. Lo vedi il check-in, lo vedi il decollo, magari pensi che se non avessi speso 600 euro per quei 50 pollici di televisore magari ci saresti anche potuto salire. Ma niente, non puoi, perché – rimpianti o meno – hai solo 50 euro. E i 50 euro dell’Inter sono facilmente traducibili in mancanza di attributi necessari al raggiungimento di un dato obiettivo, nello specifico il terzo posto. Sono soltanto 6 i punti collezionati nelle ultime otto trasferte. Andando nello specifico: vittorie contro Empoli (quando l’Inter guidava la classifica) e contro il Frosinone. Qualcuno se le ricorda? Qualcuno ricorda che fatica ha fatto l’Inter per portare a casa il bottino intero della posta? E il calendario delle ultime cinque presentava appunto il Genoa dell’amico Gasperini (a proposito, forse stavolta la goduria per lo sgambetto era talmente forte che si è anche dimenticato di insultare la dirigenza per l’all’epoca sfumato acquisto di Cristiano Ronaldo) dove puntualmente da un paio di anni a questa parte si lasciano i tre punti. Due sfide interne (abbordabili, a dir la verità) contro Udinese ed Empoli. E due trasferte insidiose (per una squadra che ha mostrato di non saper vincere in trasferta) come Lazio e Sassuolo.

Insomma, sono convinto che la beffa se non fosse arrivata mercoledì, sarebbe arrivata più avanti – e sicuramente – avrebbe fatto più male. Anche perché così come una rondine non fa primavera, un 2-0 sul Napoli – seppur così meritato e lineare – non ti fa squadra da terzo posto. Poi, pazienza: la Roma di quest’anno non era irrestitibile. Non era così difficile fare meglio. Ma come si suol dire, se due indizi fanno una prova, due gol di Totti in tre minuti fanno una sentenza. E anche quest’anno, si va in Champions il prossimo anno. Con buona pace di Gasperini. 

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