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Inter, Adani: «QUESTO calciatore sembrava essere ONNIPOTENTE. Io telecronista? Vi SPIEGO perché lo faccio»

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Lele Adani è intervenuto per parlare di vari temi tra cui il lavoro di telecronista e i ricordi della sua Inter

Lele Adani ha parlato a Il Nobile Calcio del suo ruolo da telecronista, attualmente impegnato alla Rai per Euro 2024. Inoltre, l’ex calciatore è tornato indietro nel tempo parlando della sua Inter.

TELECRONISTA – «È una cosa che faccio con passione. Cerco di portare alla gente le sensazioni che si provano in campo. È importante essere consapevoli di come si comunica in modo che chi è a casa possa davvero capire il gioco e innamorarsi delle stelle. Non ero un giocatore eccezionale, ma avevo altre qualità e sicuramente avevo intelligenza e una buona gestione del gioco. Ero felice in ogni club in cui giocavo e cercavo sempre di mettere a segno rapporti con allenatori e giocatori, capire il calcio e realizzare ciò che queste persone volevano trasmettere»

EVOLUZIONE DEL CALCIO – «Il calcio è cambiato molto negli ultimi dieci o 15 anni, ma un giocatore con intuito e piazzamento decente che sa gestire le palle vaganti può ancora dire la sua, a patto che mostri una buona lettura del gioco per coprire certi difetti. Ho giocato  indietro perché potevo intuire dove muovermi prima di chiunque altro, riuscendo così a superare i miei difetti fisici»

RICORDI DELLA SUA INTER – «Abbiamo avuto Christian Vieri, Álvaro Recoba, Adriano e Julio Cruz, che è stato formidabile. L’Inter ha sempre avuto squadre ricche di qualità e spessore. È solo una questione di tempo prima di raccogliere i frutti. A volte Adriano dava questa impressione di essere onnipotente: era potente, veloce, aveva equilibrio, poteva colpire di testa e colpire bene la palla. Sapeva guidare la linea da solo o giocare con un altro attaccante»

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