Editoriale
Inghilterra Italia, 335 giorni dopo il mondo è capovolto
Mentre un anno fa Inghilterra Italia coronava il sogno azzurro, stasera sarà soltanto un piccolo pezzo di ricostruzione
Inghilterra Italia non può essere indubbiamente un incrocio banale, qualunque sia la competizione in ballo. Anche se, per l’amor di Dio, la Nations League non procura brividi sulla schiena a nessuno e ci sono state fior di testimonianze a riguardo anche negli ultimi giorni.
Eppure per gli Azzurri il momento è particolarmente delicato e il barlume di luce e speranza intravisto nelle due prestazioni di Bologna e Cesena contro Germania e Ungheria deve in qualche modo ristorarci. Ecco perché la sfida del Molineaux si propone come un altro piccolo mattoncino nella ricostruzione di una Nazionale che sembrava perduta.
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Non si giocherà a Wembley, il cui dolce ricordo degli Europei è stato in parte offuscato dalla pessima Finalissima contro l’Argentina, perché la Federazione inglese ha preferito affittare l’impianto per un evento musicale dovendo disputare il match a porte chiuse dopo i disordini risalenti proprio a un anno fa.
La sentenza della UEFA toglierà un pizzico di pathos alla serata, ma non è detto che sia uno svantaggio per i ragazzi di Roberto Mancini. Anzi. Avere una Nazionale giovane e inesperta a livello internazionale avrebbe potuto essere problematico in un Wembley assatanato e trascinante.