Europei
Inghilterra Croazia: la rivelazione Phillips esalta Wembley – ANALISI TATTICA
Inghilterra Croazia ha messo in copertina il volto fresco di Kalvin Phillips che si candida a essere tra le rivelazioni di Euro 2020
C’era grande attesa in Inghilterra per l’esordio agli Europei, nel momento storico in cui la Nazionale si trova con alcuni dei maggiori talenti del calcio mondiale: oltretutto, il match contro la Croazia era anche un’occasione per vendicare la semifinale dei mondiali di Russia 2018. Alla fine, è arrivata una vittoria fondamentale per la Nazionale di Southgate, anche se al termine di una partita discontinua e non molto brillante.
L’inizio di gara è dominato dagli inglesi, che collezionano occasioni da gol e impediscono alla Croazia di risalire il campo. Il pressing funzionava, con una linea molto alta: in certe occasioni ammiravamo Stones e Mings ben oltre la linea della metà campo per accorciare su Rebic. Southgate ha schierato i suoi con un 4-2-3-1 in cui si faceva densità soprattutto a sinistra: Mount, il trequartista, si apriva infatti molto per dialogare con Sterling e Trippier su quel lato, con anche Kane che spesso veniva incontro. Lo scopo era appunto quello di concentrare la tecnica e sfondare su quel lato.
Come con il Chelsea anche oggi Mount fondamentale nella fluidità posizionale della catena di sinistra dell'Inghilterra. pic.twitter.com/rE17btsZwB
— Calcio Datato (@CalcioDatato) June 13, 2021
Tuttavia, dopo un ottimo inizio, la circolazione del possesso inglese è via via calata sempre di più. Pur creando poco, la Croazia è riuscita a guadagnare metri con il passare dei minuti, approfittando dell’abbassamento rivale. In quel frangente, è salita in cattedra la classe di Luka Modric. Soprattutto grazie a lui (che ha di conseguenza liberato anche Brozovic e Kovacic), la Croazia ha eluso con più facilità il pressing avversario, riuscendo a consolidare con il possesso e ad addormentare i ritmi. Il centrocampista del Real Madrid ha mostrato, come al solito, il suo enorme repertorio di giocate e movimenti. Faceva letteralmente ogni cosa in qualsiasi zona del campo: si alzava sulla stessa linea di Rebic in pressione, si abbassava spesso per fare uscire la squadra, si apriva, svariava a tutto campo e spesso riempiva anche l’area nei cross. Tutto accompagnato dai soliti passaggi straordinari e dalle sue conduzioni.
Proprio nel momento in cui la gara sembrava essersi sui binari favorevoli alla Croazia, l’Inghilterra ha trovato il gol della vittoria: più ancora del tiro di Sterling, è stato decisivo lo smarcamento di Phillips (uno dei due mediani), che con una corsa improvvisa si è sganciato in avanti ed è stato servito libero alle spalle del centrocampo rivale. Un movimento improvviso, quasi rabbioso che ha sconvolto l’inerzia di una partita che pareva ormai bloccata.
In effetti, sono stati interessanti i compiti del centrocampista del Leeds, uno dei protagonisti della squadra di Bielsa (tecnico che ha saputo valorizzarlo alla grande). Se nel suo club agisce più basso alla difesa dove gestisce una valanga di palloni (distinguendosi per millimetrici cambi di gioco e passaggi lunghi), nel match di ieri aveva compiti diversi. Rice rimaneva più basso e bloccato, mentre Philips si buttava in avanti e attaccava gli spazi, più da incursore/mezzala box to box. Oltre all’azione del gol, sono stati parecchi i suoi smarcamenti offensivi. Ha toccato una valanga di palloni anche in zone avanzate del campo, dimostrando grande importanza tattica.
Dopo la rete di Sterling, il match si è aperto, con l’Inghilterra che ha usufruito di parecchi contropiede. Il risultato non è però cambiato: nonostante una fase offensiva meno fluida di quanto Southgate si aspettasse (Kane ha ricevuto pochissimi palloni), è arrivata una vittoria fondamentale. Oltre che una discreta rivincita per la semifinale dei mondiali di Russia.