2016
Infantino il rivoluzionario: «Mondiale e moviola, si cambia. Il calcio viene prima del business»
Il Presidente della Fifa Gianni Infantino parla delle grandi rivoluzioni che intende attuare: «Mondiale per nazionali, mondiale per club e moviola: ecco tutti i cambiamenti che intendo attuare nei prossimi anni»
Ormai da qualche tempo capita di assistere, durante le partite delle nazionali, ad episodi piuttosto incresciosi: i fischi all’inno della squadra avversaria. Per quanto riguarda l’Italia, ciò è capitato almeno un paio di volte, e la rapida diffusione di questa pratica che ha ben poco a che fare con i valori di serietà e rispetto che lo sport dovrebbe propugnare, si sta diffondendo sempre più. Due casi, dicevamo: a Bari contro la Francia e a Milano contro la Germania si sono sentiti distintamente piovere fischi alle prime note della Marsigliese prima, e dell’inno della Mannschaft dopo. Bravo Buffon in entrambe le circostanze, da vero capitano degli Azzurri, nel trascinare i suoi compagni e i tifosi in un lungo applauso volto a soffocare queste manifestazioni di inciviltà. Di questo e di molto altro ha parlato Gianni Infantino in una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport: «Quei fischi agli inni – chiosa il Presidente della Fifa – non vanno bene. Ma abolire gli inni no: significa darla vinta agli incivili. Faremo qualcosa di simbolico, anche spedire le squadre negli spogliatoi. Complimenti a Buffon che ha trascinato lo stadio per bene».
RIVOLUZIONARIO – Infantino, per le innovative proposte con le quali si è presentato dopo l’elezione a presidente della Fifa, è stato da più parti definito un rivoluzionario. Su tutte, l’idea più intrigante è certamente quella del mondiale a 48 squadre: «Importantissimo, la svolta del calcio passa da qui e spero il consiglio mi segua. Pensi: 16 qualificate direttamente, le altre 32 ai playoff la settimana prima del via, nella stessa sede. L’interesse di 48 nazionali che non si ferma a novembre ma arriva a giugno: il Mondiale è un evento sociale che cambia le nazioni e dà il sorriso ai popoli». Sembrava che per un simile evento potessero candidarsi gli Usa nel 2026, ma la sorprendente vittoria di Trump, non particolarmente interessato ad ospitare un simile evento, potrebbe porre un freno importante. Infantino però non si scoraggia: «In caso faremo di tutto per coinvolgerlo».
PRIMA IL CALCIO, POI IL BUSINESS – Il mondiale, però, si gioca anche fra i club. Una manifestazione che dovrebbe essere di prim’ordine, che dovrebbe attirare molta più attenzione di quanta in realtà non ne catalizzi al giorno d’oggi. E Infantino starebbe pensando ad un cambiamento: «Quello di oggi ha una formula complicata, in un periodo difficile, poco coinvolgente. D’estate, dal 10 al 30 giugno, ecco i 32 migliori club del mondo. Meglio tournée stancanti, aerei, fusi o un torneo? Ma tutto passa per la salute dei giocatori che poi dovranno riposare. Troveremo la formula: Boban e Van Basten sono qui per questo». Ma gli ex assi del Milan non sono gli unici nomi eccellenti che, in qualità di collaboratori Fifa, Infantino vorrebbe coinvolgere nel proprio progetto: «Maradona e Figo, e spero siano i migliori garanti per i club. Un “think thank” sui temi cruciali. Da oggi il business viene dopo il calcio. Se lo metti davanti, distruggi il calcio».
MOVIOLA – Altra grande innovazione in arrivo è quella della moviola: le sperimentazioni “offline” sono già state fatte, anche se, per esempio, in Italia – Germania anche la tecnologia non ha potuto chiarire definitivamente se il ginocchio del tedesco Volland si trovasse in off-side oppure no: «Chi aveva paura che il bar sport finisse è servito: si discuterà sempre. Seriamente: ero scettico ma ho detto “proviamo”. Ora non vedo negatività. La moviola non risolve tutto, molte situazioni sono da interpretare. Ma dà la sicurezza che non ci saranno più decisioni gravi, e sbagliate, che compromettono una partita. Il flusso di gioco non soffre: si decide in 3 secondi. Ora troviamo il modo di comunicare al pubblico che la decisione è stata presa con la moviola». Una sperimentazione che potrebbe diventare un aiuto regolarmente a disposizione del direttore di gara, magari a partire da Russia 2018: «Ci lavoriamo, credo che i campionati la useranno dalla prossima stagione. Tavecchio in Italia è stato eccezionale, complimenti».