2020

Infantino: «L’obiettivo è riportare i tifosi allo stadio. Zaniolo? Forse era meglio non giocare»

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Gianni Infantino ha parlato nella conferenza stampa convocata nella sede della FIGC dopo l’incontro tra Gravina e Conte

Gianni Infantino, presidente della FIFA, ha parlato nella conferenza stampa convocata nella sede della FIGC dopo l’incontro tra Gravina e Conte. Le sue parole.

RIAPERTURA STADI – «Il calcio senza tifosi non e’ la stessa cosa, siamo tutti d’accordo, ma la salute e’ più importante. Bisognerà lavorare, bisognerà vedere cosa succede adesso, in questo periodo in cui si torna a vivere in contatto con la gente. Chiaro che il nostro obiettivo e’ riportare i tifosi e la gioia nel calcio, ma senza fissare termini e pressioni, bensì lavorando con serietà per il ritorno alla normalità».

ZANIOLO – «Un grande abbraccio a Nicolò Zaniolo per l’infortunio che ha subito: tornerà sicuramente più forte di prima. Quando ci sono questi infortuni si pongono delle domande: e’ stato giusto giocare? Era giusto non farlo? Non ci sono mai delle risposte assolute. Penso che dobbiamo imparare dalle situazioni e ridurre il numero delle partite, puntando su match piu’ rilevanti. Il problema e’ che appena togli una partita, qualcun altro ne piazza dentro una: bisogna fare una riflessione generale».

ITALIA POST COVID – «E’ stato un grande onore e piacere incontrare il premier Conte insieme al presidente Gravina nel mio primo viaggio ufficiale post Covid. Mi sembrava giusto, dopo tutto quello che ha sofferto l’Italia, il mio Paese, iniziare i miei nuovi viaggi da qui, in un Paese colpito molto duramente dal Covid e che ha anche saputo reagire con determinazione e forza. Ho sofferto per la situazione dell’Italia e venendo qui ho voluto lanciare un messaggio: la Fifa e’ presente, il mondo sta con l’Italia e guarda all’Italia per come ha reagito, come Paese e come movimento calcistico. Un grande merito va a Gabriele Gravina e a tutto il movimento: non era facile».

PERDITE POST COVID – «Come Fifa siamo preoccupati per i club a livello mondiale. L’impatto economico nel calcio sarà enorme, forse più di 4 miliardi che corrisponde alla cifra in Europa. Bisogna vedere come affrontare tutto. Uno dei problemi è che non sappiamo quando si tornerà alla normalità”. Dobbiamo riflettere sul futuro con il nuovo calendario internazionale del 2024 che andrà discusso quest’anno per capire come aiutare il calcio. Se ne esce sicuramente stando uniti».

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