2012

In Italia nessuno come la Signora, è sfida al secondo posto

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Il campionato italiano, grazie a Milan, Inter e Juventus, è sempre stato tra i meno prevedibili del calcio europeo. Questo, fino a quando Andrea Agnelli ha deciso di fare della sua squadra l’unica pretendente al titolo. E’ bastata una sola scelta, ai più sembrata anche azzardata, per cambiare le sorti del campionato: cedere ad Antonio Conte il comando della Juventus, preferendolo ai più consigliati Mazzarri e Villas Boas.

Naturalmente, l’arrivo di Conte ha portato con sé altri fattori e protagonisti determinanti per la favola che i bianconeri stanno vivendo:
Andrea Pirlo, arrivato grazie alla, chiamiamola così, benevolenza di Galliani, che a quei tempi affermava di sperare in una rivale all’altezza del suo Milan; contribuendo invece a crearne una  superiore.
Arturo Vidal, Pogba, l’evoluzione di Claudio Marchisio, Isla e Asamoah, arrivati alla Juventus prima che i giornali sapessero dell’interessamento della Juventus, completano il quadro di uno dei reparti centrali più forti in circolazione.
Con Antonio Conte si è trasformata anche la difesa bianconera, che ha ritrovato serenità e stabilità, dimostrandosi tra le più forti d’Europa. Sicuramente meno brillante è l’attacco, ove da tempo i tifosi sperano di aggiungere un nome importante, cosa che difficilmente accadrà quest’inverno. L’attacco, però, almeno in Serie A, non è un problema: la Signora ha dimostrato che avere il miglior attacco, o perlomeno il capocannoniere del campionato, non basta e non serve per vincere lo scudetto. La Juventus ha siglato il maggior numero di reti dopo la Roma, ma la maggior parte di queste sono frutto dei centrocampisti. I bianconeri hanno però la miglior difesa, avendo subito solo 11 goal, 4 dei quali su rigore.

Se si confrontano i numeri della Juventus con quelli di chi le dovrebbe tener testa, ci rendiamo conto che il distacco dalla seconda posizione è del tutto meritato. La Signora, regina d’inverno, è a più 8 dalla Lazio e a più 10 dal Napoli, ritenuta a inizio stagione la principale rivale dei bianconeri. Ciò che più sorprende è che, sotto la Juventus, vi siano ben 5 squadre con un punteggio pressocché simile: dalla Lazio seconda a quota 36 punti, alla Roma sesta a quota 32.
Naturalmente non mancano le scusanti: dagli impegni in Europa agli infortuni, dal campionato falsato alla classica accusa di ruberia alla Juventus, ma “Gli italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre” diceva Churchill.

La realtà è che il tasso qualitativo delle rose è, essenzialmente, identico tra i vari club italiani in forte involuzione. La Juventus è l’unica rivale di se stessa, ma lo scudetto non se lo farà sfuggire. Per tutte le altre sarà sfida al secondo posto, con la consapevolezza che per battere la Fidanzata d’Italia servirà un allenatore in grado di battere Conte e non le solite scuse da ragazzini del campetto. Perché, in Italia, si perdonano tutti, eccetto i vincitori

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