2013
Il Toro si ferma a quota sette sconfitto ad Udine
Come a Napoli. Anche oggi il Torino è andato a Udine a fare il turista. Lo ha ricordato spesso Giampiero Ventura durante questa stagione e da domani tornerà a parlarne anche in chiave friulana. Al San Paolo i granata giocarono i primi 20 minuti senza mordente, in totale balìa degli avversari. Poi, per fortuna, un gigantesco regalo di Aronica nel finale permise a Sansone di regalare ai suoi un insperato pareggio.
PASSEGGIATA – Allo stadio Friuli, invece, non è andata così. Perché gli uomini di mister libidine hanno passeggiato per il campo come fossero in centro a fare spese per 58 minuti lasciando il campo agli avversari, più cattivi, più determinati e più concentrati passati in vantaggio con Pereyra e a rischio raddoppio con Maicosuel (palo). Poi dal 14’ del secondo tempo in poi, grazie alla sveglia suonata da Cerci (traversa dai 25 metri) hanno cercato di rimettere in piedi la partita ma senza fortuna, rischiando di trovare il pareggio con Jonathas ma anche di subirlo con Di Natale. Più che normale per una squadra che, con colpevole ritardo, s’è svegliata e s’è sbilanciata in avanti alla ricerca del pareggio.
SETTIMO KO – E così alla fine è maturata la settima sconfitta per il Toro che interrompe così la serie positiva che durava da sette gare consecutive. Niente ottavo risultato utile consecutivo negli ultimi due mesi e niente record di Novellino raggiunto per Ventura. Monzon, tra gennaio e marzo del 2008, mise in fila 3 vittorie e 5 pareggi. Mister libidine s’è fermato a quattro segni ‘X’ e tre vittorie mentre Guidolin e l’Udinese confermano di essere le sue bestia nere. Ottava vittoria per il tecnico friulano in 12 precedenti contro il suo collega che s’è fatto pure espellere per eccesso di proteste e altra vittoria per i bianconeri battuti una sola volta in carriera da mister libidine. In classifica il Torino resta a +7 sulla zona retrocessione ma viene raggiunta a quota 28 punti dalla Sampdoria capace di battere la ‘nuova Roma’ grazie anche ad un gol dell’ex Sansone. Ma forse i granata hanno di che recriminare per un contatto da rigore nel primo tempo su Santana e uno nella ripresa su Glik. Ma mentre su quello che ha visto protagonista il polacco ci sono parecchi dubbi, ce ne sono molto meno su quello dell’argentino: il difensore dell’Udinese tocca la caviglia dell’esterno torinista proprio al limite del’area di rigore e siccome secondo il regolamento la linea fa parte dell’area. Dunque il penalty sarebbe stato più che giusto. Ma protestare avrebbe poco senso. Il Toro non ha giocato da Toro complice anche l’nferiorità numerica a centrocampo. E’ questo il motivo del ko.