2013
Il tempo passa e cancella ma a Totti stringe la mano. E lo aspetta Balotelli
Viaggio nello strepitoso fenomeno chiamato Francesco Totti
ROMA TOTTI NAZIONALE ITALIA – Banda Garcia a punteggio pieno con sette vittorie in altrettante partite: fattore impreziosito dalle statistiche sui gol realizzati e subiti – rispettivamente venti ed uno – e dalla splendida vittoria di San Siro conseguita sull’Inter di Mazzarri. Sfida in cui l’eco di Francesco Totti è risuonata su toni veementi.
IL PESO DEL CAPITANO GIALLOROSSO – Alto, altissimo: la personale prestazione di Francesco Totti alla Scala del calcio tocca livelli impressionanti. Alla prima palla buona fa gol trafiggendo Handanovic con un bolide rasoterra imprendibile anche per un portiere della levatura che appartiene allo sloveno. Dopo qualche istante il capitano giallorosso si ripete dal dischetto, dimostrandosi freddissimo al cospetto di uno specialista della circostanza. Soltanto i due gol? Ma neanche per scherzo. L’azione con la quale Totti si libera della morsa nerazzurra al limite dell’area di rigore giallorossa ed innesca la letale ripartenza romanista che porta poi al definitivo 0-3 firmato Florenzi è una vera propria gemma, un esercizio di classe ed equilibrio, una lettura di una situazione di gioco che spetta esclusivamente ai più grandi della storia di questo sport.
UNA LONGEVITA’ CHE FUNZIONA – Il tutto condito da giocate illuminanti disseminate in ogni fetta di campo a completamento di un’opera che si tramuta presto in un vero e proprio spettacolo per gli occhi: Francesco Totti, a 37 anni compiuti, è ancora l’ago della bilancia di una squadra che – da questo primo scorcio di stagione – sembra finalmente in grado di raccogliere i frutti del lavoro svolto dal suo visionario capitano. Una longevità che funziona, si diceva: il raffronto con una carta d’identità per il resto del mondo calcistico almeno condizionante – nella maggior parte dei casi impietoso in termini di efficacia delle prestazioni sportive – diventa una gentile stretta di mano di fronte all’immortalità del genio di Francesco Totti ed alle circostanze specifiche di una stagione che non pone la Roma di fronte al doppio cavallo campionato/coppa europea. E che dunque può ulteriormente preservare dalla fatica il talento dell’attaccante giallorosso.
CON BALOTELLI IN BRASILE – Esperienza e gioventù, immortalità e follia, talento sconfinato e potenza devastante. L’eternità del genio e l’esuberanza della sregolatezza. Un libro di poesie ed una bocca di fuoco pronta a generare una tempesta di colpi letali. Un mix ai limiti della perfezione è quello che si crea mettendo insieme Francesco Totti e Mario Balotelli: il ct Cesare Prandelli lo sa bene ed ha già aperto alla soluzione appena invocata, avendo affermato a chiare lettere di non poter rinunciare ad un Totti in queste condizioni straripanti. Una tenuta atletica che reggerà fino al prossimo giugno? Difficile ipotizzare il contrario proprio per le ragioni già anticipate: la Roma può puntare tutto sul campionato ed il suo capitano è in primis un atleta che bada con cura ai dettagli della sua costante preparazione fisica. Lavoro estivo e richiami durante la stagione per competere con avversari alle volte oltre quindici anni più giovani. Come è possibile tutto ciò? La risposta è univoca: siamo di fronte ad un fenomeno, ad uno che non passa mai di moda, probabilmente il calciatore più forte della storia italiana ed è un bene che il destino ce lo stia preservando. Per la Roma e per il prossimo Mondiale, perché no. Proprio con Balotelli.