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Il River Plate campione d’Argentina: le ragioni della vittoria, le lacrime di Demichelis

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Il River Plate è campione d’Argentina. La squadra allenata da Martin Demichelis vince il campionato numero trentotto della sua storia

Bastava un punto al River Plate per diventare campione d’Argentina per la trentottesima volta, strappando il titolo sul Boca Juniors e portandosi a +3 titoli sui rivali storici. Operazione perfettamente riuscita per il delirio del Mas Monumental, che nella gara con l’Estudiantes ha regalato tutto ciò che fa di questo sport un contenitore di passione senza eguali: cori incessanti, fumogeni biancorossi, fiochi d’artificio allo spegnersi delle luci al fischio finale, giro di campo dei giocatori all’insegna dell’allegria e della spontaneità, niente di particolarmente codificato (come succede spesso in Europa), la festa più organizzata verrà proposta per la consegna del trofeo fra due partite.

I Millionarios hanno stravinto il torneo e lo hanno fatto dopo avere attraversato un inizio né brillante, né tanto meno convincente, con 2 sconfitte nelle prime 5 giornate. Lo scivolone in casa con il fanalino di coda dell’Arsenal Sarandì ha generato una scossa profonda. Il River ha infilato una sequenza di 8 vittorie di fila, con 17 gol segnati e neanche uno incassato. Il raggiungimento di uno status di perfezione assolutamente impossibile da prevedere e che ha di fatto deciso il campionato, generando il vuoto tra sé e la concorrenza. Anche ieri sera, la prestazione è stata super e fa pensare che i nuovi campioni possano dire decisamente la loro anche in Copa Libertadores.

Dopo appena 65 secondi Beltran ha segnato con un destro al volo suggerito da Gonzalez Pirez (e occorre ricordare che era già il terzo tentativo di tiro da parte della squadra!). La ferocia dei padroni di casa ha trovato nella prima mezz’ora altri due momenti d’espressione: il 2-0 di De La Cruz con un destro a pelo d’erba (e tweet della società che lo ha ribattezzato De La Cruyff…); il 3-0 su rigore procurato da Nacho Fernandez e trasformato da Barco. Nella ripresa due cose da segnalare: il punto della bandiera siglato da Mendez; il pianto irrefrenabile dell’inappuntabile Demichelis, il mister più elegante d’Argentina, aplomb e serenità stampata sul volto, che si è fatto sorprendere da un’emozione così violenta, com’è vincere un campionato in uno stadio mitico.

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