2014

Il regalo di Montella. Che ora ne attende uno da Cuadrado e Gomez

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Coppa Italia, passa la Fiorentina con merito ma l’Udinese esce a testa alta

COPPA ITALIA FIORENTINA UDINESE – Una partita bellissima. La Fiorentina – alla ricerca del gol necessario per il pass verso la finale – doveva attaccare e lo ha fatto, l’Udinese ha confermato la crescita delle ultime settimane approfittando degli spazi lasciati dagli uomini di Montella e sbattendo su un Neto in versione super. In finale ci vanno i viola, premiata la determinazione con la quale hanno ribaltato l’esito sfavorevole dell’andata.

CUADRADO DECISIVO – Era quanto atteso da Montella che, dopo aver perso sia Gomez che Rossi, ha dovuto fare i conti anche con un Cuadrado sì arma importante ma non quel ciclone ammirato nella scorsa stagione. O meglio, devastante in Europa League ma – dopo i cinque gol e i sette assist del recente campionato – atteso ad un’ulteriore crescita in termini quantitativi anche sul palcoscenico nazionale: in tal senso hanno deluso le due sole reti messe a segno, peraltro entrambe nella trasferta di Verona contro il Chievo, ma il colombiano può ripartire dal bolide scagliato nella porta dell’ottimo Scuffet per tramutarsi nell’arma letale del girone di ritorno fiorentino. Uomo in grado di creare superiorità numerica grazie a facilità di corsa e dribbling, ora il salto di qualità per la definitiva consacrazione.

REGALO ALLA PROPRIETA’ – Ha usato queste parole il tecnico della Fiorentina Vincenzo Montella a margine della vittoria in semifinale: gli investimenti con cui la famiglia Della Valle ha via via accresciuto il livello complessivo della squadra non sono ancora valsi la conquista di un trofeo – l’ultima vittoria della viola risale proprio alla Coppa Italia del 2001, un anno dopo i Della Valle avrebbero assunto il timone della società dopo il fallimento della gestione Cecchi Gori – e questa Coppa Italia può essere il viatico per le prossime affermazioni future. Progetto solido quanto le ambizioni di questa Fiorentina che ora ritrova (o meglio scopre) il potenziale di Mario Gomez per l’assalto a quel piazzamento in Champions League fatalmente svanito negli ultimi battiti dello scorso campionato: il livello della concorrenza rende l’obiettivo decisamente complesso ma la squadra di Montella ha tutte le intenzioni di rendere la vita difficile a chiunque.

L’UDINESE NON ESCE RIDIMENSIONATA – Il piazzamento in finale di Coppa Italia si sarebbe tradotto – a prescindere dall’esito della finale stessa – nella dodicesima presenza sul palcoscenico europeo nelle ultime diciotto stagioni. Così non andrà perché l’Udinese, nonostante la sterzata delle ultime due gare di campionato, avrà più di qualche difficoltà nel centrare quel sesto posto utile per la qualificazione alla prossima Europa League. Piazza attualmente distante dieci punti ma il vero ostacolo risiede nelle tante squadre al di sopra dei friulani in classifica. Gli uomini di Guidolin non escono ridimensionati da questa sfida perché hanno confermato di aver ritrovato fiducia ed un’idea di gioco: i danni sono già stati fatti in un girone d’andata decisamente al di sotto delle aspettative ma l’           Udinese ora – a patto di non pagare l’eliminazione in termini di morale – può guardare al futuro con ottimismo e con l’obiettivo finalmente di sfruttare l’enorme potenziale offensivo garantito da una coppia del calibro di Totò Di Natale e Luis Muriel. Con il progetto di valorizzazione dei giovani più vivo che mai: bastano Pereyra e Fernandes a confermare l’assunto.

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