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Il primo sgarbo di Fabio Capello all’Inghilterra

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Italia-Inghilterra è a tutti gli effetti anche la partita di Capello: ecco i tre dispiaceri più grandi che Don Fabio ha lasciato agli inglesi

Per tre volte Fabio Capello ha fatto infuriare gli inglesi. E ogni volta è una storia particolare.

Cominciamo dal secondo sgarbo perché ha un carattere mitico. Succede nel lontano 14 novembre ed è una serata indimenticabile per l’Italia. Per la prima volta gli azzurri battono in casa loro la nazione che si sente depositaria del verbo calcistico. Ed è lui, il regista juventino, a farsi trovare pronto a ribattere in rete un pallone non trattenuto dal portiere Shilton. Non mancano le lacrime tra i tanti italiani presenti a Wembley. Che molto prima e molto di più della Brexit, si sentono non tutti così accettati nella Londra del periodo.

Il terzo è molto più recente e riguarda un’altra fase della carriera di Capello. Don Fabio è il Ct dell’Inghilterra e nel febbraio del 2012 dà la dimissioni per lesa autorità. Ritiene infatti impropria la decisione della Federazione di togliere la fascia di capitano a John Terry, accusato di razzismo per la lite con Anton Ferdinand, rinunciando così a partecipare ai campionati europei (dove poi l’Italia avrebbe eliminato la sua ex nazionale ai calci di rigore). Un altro Ferdinand, Rio, non usa giri di parole: «Serve un inglese, non dobbiamo più perdere tempo nelle traduzioni». E persino il premier David Cameron si sente in dovere di prendere posizione: «Mi dispiace che Capello sia andato via. É un buon manager e una brava persona, ma su Terry ha sbagliato».

Più d’attualità è il primo dispiacere che Capello ha rifilato ai britannici. Perché domani si gioca Italia-Inghilterra e lui ha fatto parte non solo della prima vittoria a Londra, ma anche della prima in assoluto. Succede a Torino, sempre nel 1973, mese di giugno. Ed il suo gol, che determina il 2-0 definitivo, è un esempio tra i più puri di calcio all’italiano meravigliosamente applicato: il numero 8 avvia il contropiede e va a chiuderlo con un sinistro che piega le mani a Shilton (sempre lui). «Capello è diventato veramente un cardine della squadra azzurra», commentò il tutto Giglio Panza su Tuttosport, dandogli un più che meritato 7,5 in pagella.

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