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Il penultimo samurai

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Il primo giapponese a segnare un gol in Champions League: Shunsuke Nakamura

10 E LODE SHUNSUKE NAKAMURA – «Dicono che il Giappone è nato da una spada. Dicono che gli antichi dei hanno immerso una lama di corallo nell’oceano e che, al momento di estrarla, quattro gocce perfette siano cadute nel mare e che quelle gocce sono diventate le isole del Giappone. Io dico che il Giappone è stato creato da una manciata di uomini coraggiosi, guerrieri disposti a dare la vita per quella che sembra ormai una parola dimenticata: onore». Così ha inizio “L’ultimo samurai“, film diretto da Edward Zwick che narra le gesta di Tom Cruise nei panni del Capitano Nathan Algren. Ma dalla ribellione di Satsuma (1877) ne sono cambiate di cose, e chissà l’imperatore Meiji come avrebbe accolto Shunsuke Nakamura, un samurai dell’era moderna. Mancino fatato, intelligenza tattica e un primato che mai nessuno potrà mai strappargli: è stato il primo giocatore del Sol Levante a segnare un gol in Champions League. Old Trafford, 13 settembre 2006, di fronte c’era il Manchester United. Il trequartista giapponese scende in campo per la prima volta nella massima competizione europea indossando la maglia del Celtic e mostra subito il suo biglietto da visita: il suo calcio di punizione sorprende un certo Edwin Van Der Sar insaccandosi alle spalle del portiere olandese. E il talento di scuola orientale decide di fare dei Red Devils una delle vittime preferite. Gara di ritorno, passano solo due mesi. La squadra scozzese vince contro i più accreditati rivali per 1-0 ancora grazie ad un calcio piazzato del Beckham d’Asia: Celtic Park in delirio per la rete che permette agli Hoops di passare alla fase ad eliminazione diretta. E il calcio occidentale dovette inchinarsi alla classe del mancino dagli occhi a mandorla.

LA CARRIERAShunsuke Nakamura è nato Yokohama il 24 giugno 1978 ed ha trascorso l’adolescenza calcistica tra le giovanili del Nissan Junior (selezione giovanile dei Yokohama Marinos) e del Toko Gakuen. In patria è sempre stato considerato tra i maggiori talenti degli ultimi anni e si è affacciato al calcio professionistico all’età di 19 anni firmando un contratto con i Yokohama Marinos, squadra della J-League che successivamente cambiò il nome di Yokohama F.Marinos. Il debutto tra i professionisti risale alla sfida contro il Gamba Osaka del 16 aprile del 1997: al termine della stessa stagione, il centrocampista colleziona 27 presenze siglando 5 reti. Nel periodo di permanenza tra le fila del club giapponese il talentuoso mancino colleziona 146 presenze e 33 gol, vincendo nel 2000 il premio di miglior giocatore del campionato e una coppa di Lega. Ma per lui nel 2002 si aprono le porte del calcio occidentale. La Reggina, infatti, decide di puntare sul nipponico portandolo in Italia per una cifra vicina ai 2 milioni di euro. E l’impatto con il campionato italiano è da incorniciare: 3 reti nelle prime tre giornate di campionato con la sua maglia numero 10. Le tre stagioni in amaranto, però, sono caratterizzate da diversi alti e bassi e Nakamura decide così di cambiare aria. Al Celtic servono poco 2 milioni e mezzo per portarlo via dall’Italia, ma per il trequartista arriva la svolta della carriera. Con gli Hoops colleziona infatti 140 presenze siglando 28 reti, tra cui i due importantissimi gol contro il Manchester United di Alex Ferguson. E il centrocampista del Sol Levante contribuisce ad arricchire la bacheca dei trofei degli scozzesi: tre campionati, una coppa nazionale e due coppe di Lega. Decise così, nel 2009, che era giunto il momento di una nuova esperienza: ma all’Espanyol le cose non andarono come da programma. Furono infatti solo 15 le presenze stagionali con il giapponese che non riuscì ad essere decisivo in Spagna. Il ritorno in patria a quel punto fu inevitabile. 

DI NUOVO AL DOJO – Nakamura nel 2010 tornò in Asia per indossare ancora una volta i colori dei Yokohama F.Marinos tornando, a distanza di 8 anni, a far sorridere ed esultare ancora la sua gente grazie alle 34 reti e i 40 assist messi a segno nelle 173 presenze disputate fino ad ora. Ma l’idolo di casa ha ben figurato anche con la Nazionale nipponica. Con il Giappone, infatti, tra il 2000 e il 2010 ha collezionato ben 98 presenze siglando 24 reti e riuscendo a mettere in bacheca due coppe d’Asia nel 2000 (Libano) e 2004 (Cina). E per lui ci saranno ancora altre occasioni per deliziare i suoi sostenitori con le sue giocate. Scarpette al piede e mancino affilato, le sue armi che hanno fatto cadere tantissimi avversari sul campo di battaglia. Shunsuke Nakamura, il penultimo samurai arrivato prima del Capitano Nathan Algren.

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