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Il Napoli di Spalletti è una cooperativa del gol

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Il Napoli di Spalletti è ripartito esattamente come l’anno scorso: gol a grappoli e tanti giocatori pericolosi per le difese avversarie

Kvaratskhelia, Osimhen, Zielinski, Lobotka e Politano: 5 gol in Verona Napoli con 5 marcatori diversi. Se cercate una cooperativa del gol in Serie A, a giudicare dalla partita d’esordio, va cercata dalle parti di Luciano Spalletti. E certamente l’allenatore può essere più che soddisfatto della concretezza già espressa e anche della velocità della manovra, vista soprattutto in occasione dei gol, dove il Napoli ha saputo trovare per denunciare le palesi mancanze difensive dei padroni di casa.

Può sembrare strano vedere come la squadra che ha segnato di più alla prima giornata sia stata il Napoli, visto che sul mercato sembra agire con l’urgenza di chi deve necessariamente riempire caselle vuote: vedi l’ultimo arrivo di Simeone e il più che probabile acquisto di Raspadori, che andrà a rafforzare ulteriormente un reparto che – almeno a guidicare dalla gara di Verona – ha quantomeno tutto per non rimpiangere gli addii di Mertens e Insigne, se non sul piano puramente affettivo. Il rischio della sovrabbondanza può esistere (c’è pure Lozano nel lotto, ieri partito titolare). Quello dell’insoddisfazione evidentemente no: perché gli impegni sono tanti e la Champions League è un contenitore di dispendio energetico e mentale che si farà sentire, a maggior ragione per un gruppo che l’anno scorso non l’ha giocata. E Spalletti, vedendo la spallata data ieri da chi è entrato nella ripresa, può certamente godere della possibilità di esprimere il massimo del potenziale proprio attraverso l’utilizzo delle risorse dalla panchina.

Ora, sarà pure un caso, ma anche l’anno scorso, in una trasferta a Udine alla quarta giornata, il Napoli travolse gli avversari con 4 gol di altrettanti giocatori: Osimhen, Rrahmani, Koulibaly e Lozano. La squadra si ritrovò da sola in testa alla classifica, certo troppo presto per coltivare sogni ma non abbastanza tardi per non sentirsi forte delle proprie virtù. Quella partita dimostrò come la mano di Spalletti si vedesse già in un accentuato gusto del gioco che aveva portato per l’appunto un poker di marcatori. Non era una novità, dopo 360 minuti erano già 8 i giocatori ad essere andati in gol. Vedremo nelle prossime partite se questa caratteristica si manterrà anche quest’anno: per domenica il Monza è avvertito, sono tanti quelli da controllare (e se giocassero Simeone e Raspadori…)

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