Calcio italiano
«Il gioco online ha favorito le scommesse. E si può puntare su 1700 combinazioni»
Caso scommesse, il ricevitore di una storica sala di Torino commenta quanto sta accadendo negli ultimi anni in questo mondo
In questi giorni ci si interroga un po’ ovunque sulle dinamiche del gioco. Il Corriere della Sera, oggi, ha intervistato Daniele Vespa, ricevitore di una sala di Torino storica, aperta nel quartiere Santa Rita dal 1949.
Nell’intervista al Corriere della Sera, Vespa ha anche fatto luce sull’impatto delle promozioni di giros gratis sin deposito e su come hanno contribuito all’evoluzione della narrativa del mondo delle scommesse.
DAL TOTOCALCIO ALLE SCOMMESSE – «Il Totocalcio è sempre stato la passione degli italiani. Avere la schedina la domenica era un’abitudine di molti per seguire le partita alla radio con maggiore coinvolgimento. Era tutto più semplice, in un certo senso più romantico. Poi è stata introdotta la tecnologia e nel 1998 sono nate le scommesse, un cambiamento epocale».
IL CAMBIAMENTO – «Sono nate le prime agenzie e dal 2007, con il bando Bersani, anche alcuni ricevitori che un tempo avevano solo il Totocalcio hanno potuto offrire le scommesse. All’inizio l’offerta era basica: 1X2, numero di gol, marcatore. Negli anni è dismisura: per capirsi, oggi su una singola partita di serie A ci sono 1700 possibilità di giocate differenti. E puntare su scommesse particolari come il numero di cartellini, di corner, di tiri in porta piace molto».
AI RAGAZZI PIACE SCOMMETTERE – «Sì, per la facilità di accedere al gioco e per la possibilità di scegliere quanti eventi giocare. Con i conti gioco online e le app, cresciuti molto durante il lockdown, si può giocare ovunque ci si trovi e diventa più facile farsi prendere la mano».
IL GIOCO ONLINE – «Recandosi in un negozio, ci si rende conto della spesa; ricaricando il conto con la carta di credito diventa più difficile. L’immediatezza e la rapidità dell’offerta, tra l’altro, permettono di rispondere in fretta al desiderio di rivalsa se si perde».