2009

Il dopo-Prandelli si chiama Dunga?

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Scricchiolii. Il rapporto tra Prandelli e i Della Valle si sta sfilacciando. Per qualcuno è già  rotto, ma non è proprio così. Si può ancora ricomporre, basta poco, però bisogna volerlo. Ma le mosse della società  (le parole di Diego Della Valle martedì sera e quelle di Corvino ieri) non sembrano andare in questa direzione. Quindi a giugno Prandelli prenderà  unÃ?´altra strada. Inevitabile. Non è una questione di soldi, ma di strategie. Il progetto è cambiato, più spazio ai giovani e meno alle ambizioni. Prandelli in questi anni è stato il garante di un sogno, ma anche un bel rompiscatole per i Della Valle, obbligati a dare concretezza economica al progetto.
LÃ?´eliminazione dalla Champions ha chiuso il ciclo. E circolano già  dei nomi. Piace Allegri, poi ci sarebbe Delneri, cÃ?´è chi parla di un interessamento per Donadoni, mentre lÃ?´ultima idea è portare a Firenze Dunga, che dopo il Mondiale lascerà  la nazionale brasiliana. Ipotesi affascinante ma tutta da verificare.
Quindi la nuova Fiorentina ripartirà  senza Prandelli, a meno che lÃ?´incontro con i Della Valle (prima o poi ci sarà ) non cambi tutte le carte in tavola. Ma è molto difficile, ormai sono già  state spese tante parole.
A novembre dellÃ?´anno scorso il tecnico era pronto a prolungare il contratto, però Diego e Andrea presero tempo. Ã?«Ne riparliamo a primaveraÃ?», gli dissero. E questa è stata la linea seguita fino ad ora. Cesare però ci rimase male, chissà  cosÃ?´altro doveva dimostrare. Ma è andato avanti lo stesso e non ha mai fatto polemiche, nemmeno quando il mercato gli ha messo davanti giocatori che non gli servivano. Quello era già  un segnale che qualcosa stava cambiando. Prima del mercato estivo il tecnico aveva chiesto alla società  tre giocatori (un centrale difensivo titolare, un centrocampista e un vice Gilardino), non ne è arrivato nemmeno uno. Anzi, uno sì, Zanetti, che si è praticamente offerto da solo, preso allÃ?´ultimo tuffo quando non cÃ?´erano più idee. Il resto è naufragato nelle difficoltà  (così gli hanno e ci hanno detto) del mercato. Nemmeno a gennaio, con la squadra ancora in corsa su tre fronti, le cose sono andate meglio. E lì Prandelli ha capito che la sua storia era finita, che il progetto era cambiato, che non è una questione di monte ingaggi ma di incompatibilità . Che per lui, insomma, non cÃ?´era più spazio.
A toglierlo dalle incertezze ci ha pensato un dirigente della Fiorentina, che prima della partita con la Samp gli ha detto che la società  avrebbe capito se lui avesse valutato anche altre opportunità . La stessa cosa è stata detta a noi. à? chiaro che in questa situazione andare avanti insieme è quasi impossibile. Ma così è il calcio, le storie prima o poi finiscono e non cÃ?´è niente di drammatico. à? inevitabile, sono cose che capitano. Il problema però non è tanto lÃ?´addio di Prandelli, anche se umanamente e tecnicamente doloroso, ma quello che succede adesso. Al di là  delle parole, insomma, cÃ?´è da capire che cosa rimane del progetto che il tecnico aveva fatto suo e che ha fatto sognare Firenze.

Fonte: Giuseppe Calabrese – La Repubblica

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