Il cuore è uno zingaro e va - Calcio News 24
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2013

Il cuore è uno zingaro e va

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torres fernando chelsea 2013 (esulta finale el) ifa

Alcuni dei trasferimenti più controversi degli ultimi anni di calcio europeo

Ci avete mai pensato: se il giocatore migliore della vostra squadra del cuore passasse ai rivali più odiati, voi che fareste? Forse prendereste il poster che tenete in bella vista nella vostra camera e lo buttereste nel cestino, o frse apsettereste il suo ritorno nel vostro stadio e gli tiresreste una simpatica testa di maiale. Il calciomercato, che va iniziare tra poche settimane, è fatto anche di questo, vale a dire di colpi di scena. Possiamo affermare con certezza che gli sgarbi sul mercato sono quelli che ravvivano un po’ l’estate, immaginatevi se in una sessione fatta solamente di meri prestiti con diritto di riscatto uscisse questa ultim’ora: “Milito e Zanetti al Milan!”. Certo, forse abbiamo un po’ esagerato, ma almeno nel bene o nel male succederebbe qualcosa in tal caso. La storia è fatta di trasferimenti controversi, andiamone a vedere alcuni.

IL CERDO E FIGO – Chi non conosce almeno le basi del calcio spagnolo non può capire quello che ha fatto Luis Figo. Il centrocampista del Barcellona – per l’amor di Dio, forte eh, ma forse un po’ troppo sopravvalutato – passò incredibilmente ai rivali del Real Madrid dopo aver giurato amore ai catalani. Non esistono termini di paragone per una cosa del genere, in Catalogna adesso sentirsi chiamare Figo significa aver fatto qualcosa da codice penale. memorabile la testa di porco che i tifosi gli lanciarono in un Clasico di qualche anno fa mentre il lusitano stava calciando un angolo. Il primo grande colpo di Perez come presidente fu una mossa degna di Giuda. 

LA SCIARPA DI ROBERTO – In quel Fiorentina – Juventus Baggio non se la sentiva proprio di battere il rigore appena assegnato alla Juve: fino a sei mesi prima Firenze lo considerava il nuovo Maradona e con lui aveva vissuto gioie incredibili, covando in casa il talento più puro della storia del calcio italiano. Fatto sta che non calciò quel penalty e venne sostituito, dirigendosi verso gli spogliatoio ebbe comunque il tempo di raccogliere una sciarpa viola e portarla con sé; immagine romantica che fa da contrasto con le rivolte quarantottine a Firenze nel giorno in cui Pontello lo cedette agli odiati rivali juventini. Altri tempi, altro calcio.

IL RE INGRATO – Se ti chiami Ronaldo non passi certo inosservato, soprattutto se stai giocando il derby di Milano con la maglia sbagliata. Dopo anni a far faville nell’Inter e il periodo a Madrid, Luis Nazario da Lima ha deciso di tornare in Serie A. Al Milan. E’ il gennaio del 2007 e sotto la Madunina sono tutti increduli per il colpaccio di mercato dei rossoneri. La parte nerazzurra ancora non si capacita e quello che una volta era il re, adesso è solamente un traditore e ancor di più lo diventa quando nella stracittadina segna un golazo da 30 metri e si porta le mani alle orecchie per polemizzare con gli ex tifosi. Se non fai scalpore non sei nessuno, bello mio.

TORRES S’ENFLAMME – Ancora un trasferimento eclatante e ancora una volta nella sessione di gennaio, il Liverpool cede Torres al Chelsea per 50 milioni di sterline, una cifra con cui si può comprare il Botswana. Non sono bastate le stagioni splendide con la maglia dei Reds al Nino, che pregusta la possibilità di vincere tutto con il Chelsea di Ancelotti (effettivamente ha vinto con i Blues, ma senza Carletto). A Liverpool la prendono bene, tutto sommato: Torres dioventa l’Anticristo e addirittura si incominciano a bruciare le maglie del numero nove spagnolo. I tifosi reds però hanno di che essere felici, dopo l’avventura ad Anfield non è mai stato il vero Torres.

MA QUANTO E’ BELLA MANCHESTER! – Non so se avete saputo la novità, adesso non c’è più Goa o Mykonos o Formentera come meta preferita dai vip, bensì Manchester. La calda e accogliente Manchester con il sole che tramonta all’ora di pranzo e quell’inglese parlato come se la gente stesse continuamente masticando. Carlos Tevez deve averla pensata così quando nel 2009 ha abbandonato lo United per unirsi al City. Uno sgarbo che non è nuovo al centravanti sudamericano, che ai tempi del Corinthians addirittura si rifiutò di giocare perché voleva essere ceduto. Ogni allenatore vorrebbe confrontarsi con una punta del genere, magari in un vicolo cieco alle 3 di notte.

MO E I SUOI FRATELLI – La palma di più grande traditore va però a Mo Johnston, capace di mettere ulteriore inimicizia tra le due squadre più rivali d’Europa, ovverosia Rangers e Celtic. Come andare a una partita di softball vestito da Spongebob, uguale uguale. Fatto sta che Johnston riuscì a fari odiare dagli ex tifosi Bhoys e anche dai nuovi del Rangers visto che era un cattolico in un team di protestanti, bravo Mo, bella gara. La lista dei trasferimenti controversi potrebbe essere infinita, basti pensare a Zlatan Ibrahimovic o a Mario Balotelli, anche se nel calcio moderno i giocatori cambiano casacca con una facilità impressionante e praticamente è molto più difficile parlare di tradimento vero e proprio.