2014
Il colpo perfetto nel luogo perfetto al momento perfetto
Il ritorno di Mario Gomez
EUROPA LEAGUE JUVENTUS FIORENTINA GOMEZ – Lo scenario è quello dell’andata degli ottavi di finale di Europa League e per la Fiorentina, nonostante una discreta prestazione, si sta per mettere male: l’1-0 della Juventus condiziona non poco le ambizioni viola legate ad una già di per sé complessa qualificazione. C’è ancora da fare i conti però con l’acquisto più costoso dell’era Della Valle.
IL GOL – Un colpo pazzesco. Mario Gomez entra in campo in luogo di un evanescente Matri al 67’ minuto ed irrompe nella situazione appena descritta: la Juventus, già favorita, è avanti senza aver subito gol in casa. Fattore di inestimabile valore nelle fasi ad eliminazione diretta. Bastano undici minuti al tedesco per ripagare l’attesa di una stagione che né lui né i suoi nuovi tifosi avrebbero ipotizzato nel peggiore degli incubi. Il crack alla terza giornata ed un recupero lento e problematico: la svolta proprio al 78’ della notte di Torino, il lancio di Ilicic è perfetto cosi come lo è il movimento del centravanti a spaccare letteralmente in due la retroguardia bianconera, controllo di palla che spetta solo ai campioni per eludere l’uscita di Buffon e depositare in rete con un diagonale che non lascia scampo. Mario Gomez è tornato.
LA NON CASUALITA’ – Da fedele e rispettoso seguace del destino non mi risulta arduo pensare come nulla accada per caso e che una trama, seppur disordinata, dovrà pure esistere. Ma anche chi la vede da un’ottica diametralmente opposta dovrà almeno segnarsi sul taccuino una storia particolare: Gomez viene acquistato dalla Fiorentina per una cifra che comprensiva di bonus tocca i venti milioni di euro, alla terza giornata salta il suo ginocchio destro e va in frantumi il sogno di ammirarlo in coppia con il fenomeno Rossi. Soli 193 minuti insieme, una sorte impietosa ed un progetto rimandato a tempi migliori: Mario Gomez rientra a febbraio inoltrato ma è giocoforza irriconoscibile, poi il colpo dello Juventus Stadium nel posto perfetto al momento perfetto. Superfluo ricordare i radicati contrasti tra le due tifoserie, tra le due società. Se supporter e proprietà viola avessero dovuto scegliere il riscatto migliore agli sfottò di quattro giorni prima – “Buona la fiorentina a pranzo, ci vediamo tra quattro giorni a cena” – non avrebbero potuto disegnare scenario migliore.
ORA IL TERZO ATTO – Alla trilogia di Juve-Fiorentina – tra sfide in dieci giorni – manca quello che giocoforza è l’appuntamento più importante: il terzo capitolo si scriverà in un Artemio Franchi che si preannuncia infernale e stabilirà chi tra le due accederà ai quarti di finale dell’attuale edizione dell’Europa League. Impensabile lanciarsi in pronostici e favoriti: gli uomini di Montella hanno segnato in trasferta e raddrizzato una situazione altrimenti proibitiva considerando il livello più alto dell’avversario, ma appunto la Juventus può incentrare le sue ambizioni su un organico inferiore a pochi. La Fiorentina risponde con gioco, qualità, palleggio e… Gomez. Mario è tornato e vuole vincere. Chi in Europa ha segnato 38 reti in 67 partite, chi in carriera ha già sfondato quota 200 non conosce altro verbo se non quello di segnare. E chi ha già vinto tutto sa soltanto vincere. La sfida è lanciata, non ci resta che aspettare.