2013

Il 2013 della Fiorentina: esaltazione per palati fini. Ora la cattiveria di Rossi e Gomez

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L’anno solare viola

SERIE A EUROPA LEAGUE FIORENTINA – Una Champions League soltanto sfiorata e svanita negli ultimi battiti della scorsa stagione, la squadra di Montella si è rialzata con forza da questa cocente delusione rilanciando un progetto incentrato sulla qualità di gioco e su ambizioni via via crescenti. L’acquisto di Mario Gomez – il più costoso dell’era Della Valle – ne è l’indubitabile testimonianza.

2013 PARTE PRIMA – L’idea Montella ha premiato eccome: la Fiorentina ha espresso per larghi tratti della recente annata il miglior calcio del panorama nazionale. O almeno – sicuramente – quello più propositivo e godibile. Quando il terzo posto sembrava cosa fatta e meritata, ecco la rimonta del Milan culminata poi in quei tanto discussi minuti finali di Siena in cui gli uomini di Allegri ribaltarono un risultato sfavorevole non senza polemiche. Come polemico è stato il cammino vincente del Milan. Ai viola resta di aver inscenato un calcio avvolgente che, pur senza centravanti di ruolo, si è dimostrato pratico e prolifico: Borja Valero e Cuadrado su tutti, lo spagnolo vera rivoluzione del campionato italiano si è imposto per qualità ed intelligenza calcistica nella gestione dei tempi di gioco, il colombiano arma devastante su entrambe le corsie e principale sfogo al palleggio orchestrato dalle scelte tattiche di Vincenzo Montella.

2013 PARTE SECONDA – L’estate della svolta: rivoluzione nel pacchetto offensivo con le pesanti cessioni di Jovetic al Manchester City e Ljajic alla Roma. Con il mancato rinnovo contrattuale di Toni spazio ad un cambiamento epocale: la scommessa Giuseppe Rossi ha pagato. Scommessa? Sarebbe meglio dire azzardo. Proprietà e dirigenza viola hanno scelto – nello scorso gennaio – di dare fiducia ad un attaccante sì devastante sotto il profilo realizzativo ma lontano dai campi da gioco da oltre un anno a causa della doppia rottura del legamento crociato del ginocchio. Prelevato per dieci milioni dal Villarreal, il tempo di guarire nella seconda fetta dello scorso campionato per poi esplodere in quello attuale: 14 reti in 17 presenze stagionali, capocannoniere indiscusso della Serie A ed arma letale di un gioco che aveva bisogno soltanto di una bocca di fuoco dalle sue caratteristiche per consacrarsi definitivamente come non soltanto bello ma anche produttivo e redditizio.

L’ATTESA – Una bocca di fuoco? Beh, in molti dimenticano che la Fiorentina sta pazientemente attendendo un certo Mario Gomez. Superfluo sviolinare gli impressionanti numeri della sua carriera: il colpo dell’era Della Valle vale – tra base fissa e bonus su rendimento personale e risultati della squadra – ventuno milioni di euro e dopo un calvario di tre mesi è pronto a mettersi in mostra. Ed a chiarire un concetto: la Fiorentina non è stabilmente tra le prime tre forze della classifica soltanto per la sfortuna di non aver potuto godere contemporaneamente dei due bomber. Che a pensarci bene rappresentano una delle coppie gol più prolifiche e complete in termini di valori assoluti sul palcoscenico internazionale. Un 2014 da urlo, insomma, quello che attende la Fiorentina: un portiere più affidabile ed un difensore centrale di spessore avrebbero colmato le lacune ed ottimizzato il processo di crescita ma la scelta oggi sembra essere quella di non intaccare un ingranaggio funzionante. A meno di colpi di scena. Si punta tutto sull’abilità offensiva: ne vedremo delle belle. L’assalto viola è pronto.

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