2016

Icardi: «Abbiamo tanti leader, io penso a far gol»

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Le parole di Mauro Icardi, attaccante dell’Inter, alla vigilia della sfida in Europa League contro l’Hapoel Beer Sheva. Le sue dichiarazioni

La conferenza stampa di Mauro Icardi, attaccante dell’Inter, intervenuto insieme a Frank de Boer, per presentare il match con l’Hapoel Beer Sheva: «Abbiamo tanti leader nella nostra squadra. A volte si dice che io da capitano debba fare il leader ma siamo in tanti a fare i leader, a comandare per portare il gruppo dove vogliamo tutti. Io sono un attaccante e faccio i gol, il mio lavoro, ma questo non vuol dire che mi porto la squadra sulle spalle, lavoriamo in 11 in campo più i 3 che entrano, poi ognuno ha le sue responsabilità in campo e fa il massimo. Nazionale? Se ne parla troppo. E’ il ct che decide. In Nazionale ha giocato Pratto, forse non è molto conosciuto ma ha fatto molto bene dove ha giocato sempre. Non penso che sia il gruppo a decidere, penso siano cose dell’allenatore. L’anno scorso ho fatto il mio, potevo fare anche meglio, ma quest’anno spero di migliorare ancora per convincere l’allenatore, che è quello che fa le scelte».

LA CLAUSOLA – «Higuain? Credo che valga i 90 milioni spesi dalla Juventus in estate perché ha fatto 36 gol in Italia e secondo me li vale. Il mio prezzo lo decide la mia società, se vediamo Messi ha una clausola da 250 milioni e nessuna squadra può pagare quel prezzo e la mia, se supererà i 100 milioni vediamo, lo decide la società. Io sono contento all’Inter e darò il massimo. Io faccio gol ma con i gol viene premiato il lavoro dei miei compagni e anche dello staff. Io non devo caricarmi l’Inter sulle spalle. Siamo in tanti e tutti dobbiamo dare il nostro contributo. Nel calcio si parla di gol e io sono quello che deve farli ma una squadra si costruisce sulla base di tutti. Moduli? Io mi trovo bene con il 4-2-3-1 perché ci sono dei giocatori con qualità che riescono a mandarmi in porta. Nella prima partita abbiamo giocato con il 3-5-2 che non utilizzavamo da quando c’era Mazzarri ma il mister l’ha voluto provare e si è visto che era da un po’ di tempo che non si provava quel modulo. Siamo tornati al 4-2-3-1, un modulo utilizzato da Mancini, e ci siamo trovati bene. Io non sono l’allenatore ma mi trovo bene in quel modulo. Paragone con Ronaldo? Non esiste perché lui è stato il miglior attaccante della storia del calcio ma vorrei anch’io alzare più di un trofeo con l’Inter. Juventus? Non ci pensiamo».

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