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Ibrahimovic, deposizione alla Procura: non si è trattato di razzismo

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Zlatan Ibrahimovic, nella deposizione resa alla Procura della FIGC, ha ribadito che il litigio con Romelu Lukaku non ha nulla a che fare con il razzismo

Emergono dettagli sulla deposizione di Zlatan Ibrahimovic alla Procura della FIGC nell’ambito dell’indagine sul suo scontro con Romelu Lukaku nel derby di Coppa Italia dello scorso 26 gennaio. Come riferito da Gazzetta dello Sport, l’audizione ha avuto luogo a Casa Milan, alla presenza di un rappresentante della Procura, l’avvocato Fabio Esposito, e dell’avvocato Lorenzo Cantamessa, legale del club e difensore dello svedese. A condurre l’interrogatorio, collegato in videoconferenza, Giuseppe Chiné, capo della Procura.

Nella sua deposizione Ibrahimovic ha ribadito che non si è trattato di un episodio di razzismo e secondo i legali violato l’articolo 28 del Codice di giustizia sportiva che condanna «ogni condotta che comporta offesa, denigrazione o insulto per motivi di razza, colore, religione, lingua, sesso, nazionalità, origine anche etnica, condizione personale o sociale».

Sempre secondo Gazzetta dello Sport, la Procura ha inserito nel fascicolo delle indagini anche gli articoli pubblicati dai giornali inglesi nel 2017 in merito ai riti voodoo che avrebbero spinto Romelu Lukaku a non rinnovare il contratto con l’Everton, episodio alle base degli insulti di Ibrahimovic all’attaccante dell’Inter.

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