2014
Ibrahimovic: «Davanti alla morte tutto perde senso»
Le parole dell’attaccante del PSG, vincitore del 9° Guldboll
SVEZIA PSG IBRAHIMOVIC – E’ arrivato a quota nove Guldboll, il premio della Federcalcio svedese e del quotidiano Aftonbladet, Zlatan Ibrahimovic, che ora vuole riuscire a collezionarne dieci per diventare ancora più storico. E’ tutta una questione di vittorie per l’attaccante del Paris St Germain: «Nei libri non si parlerà di qualche tunnel che ho fatto sul campo ma dei miei trofei. Nazionale? Se va tutto bene e se posso rappresentare la mia Svezia, perché no? Non ho mai giocato alle Olimpiadi. Sarò disponibile. Poi bisogna vedere se ci sarà posto per me», ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport l’attaccante svedese, che ha avuto un’infiammazione al tendine d’Achille.
TRAGEDIE – Durante la premiazione, però, è emerso il lato umano di Ibrahimovic, che ha avuto un pensiero per il fratello morto di cancro ad aprile e per i giocatori scomparsi recentemente, come Segerstrom e Ingesson: «Ingesson è stato un simbolo per tante persone. La sua morte e quella di Segerström sono cose tragiche. Ricordo cosa mi è successo quando è morto Sapko. I trofei e le vittorie, tutto perde senso di fronte a cose del genere. In quei momenti il calcio diventa una cosa di nessuna importanza, non ci pensi, vuoi solo stare con le persone importanti. La mia famiglia, quella che ho creato, e poi l’altra: mamma, papà, il fratello piccolo, le sorelle. La vita cambia velocemente. Bisogna prendere un giorno alla volta e godersela».
PSG – Infine, in merito alla qualificazione agli ottavi di finale di Champions League: «E’ una cosa bella: siamo primi nel girone e possiamo vincerlo. Ma la cosa importante è che siamo qualificati per il terzo anno di fila. E’ fantastico, significa che il progetto è forte e continua. Non ci sono limiti per noi».