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Ibra vs Lukaku: dallo United ai social, c’eravamo tanto odiati

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L’atteso scontro tra i colossi è deflagrato nella notte del derby di Coppa tra Inter e Milan: Ibra e Lukaku, storia di una rivalità che risale ai tempi del Manchester United

Ibra contro Lukaku. Estrema sintesi giornalistica di una serata che sarebbe fuorviante focalizzare sul successo in rimonta dell’Inter sul Milan. La qualificazione della truppa di Conte alle semifinali è passata abbondantemente in secondo piano al cospetto della clamorosa rissa sfiorata tra i totem.

Troppo violento l’astio tra i due per immaginare si trattasse di banale scaramuccia di gioco. Lo scarso feeling, per usare un eufemismo, ha radici ben più antiche, affondate nella breve parentesi temporale che li vide compagni di squadra nel Manchester United.

Correva l’estate 2017, Romelu Lukaku divenne il nuovo numero 9 dei Red Devils per circa 85 milioni di Euro dopo le stagioni travolgenti con l’Everton. Complice anche, narra la leggenda, il pellegrinaggio in Africa della madre e quel rito voodoo che lo convinse a lasciare i Toffees. E l’inizio della nuova avventura fu decisamente straordinario, con il record di 10 reti realizzate nelle prime 9 partite ufficiali strappato alla leggenda Bobby Charlton che si fermò a 9.

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Nel frattempo, Zlatan Ibrahimovic era ai box da aprile per la rottura del crociato ma il club decise comunque di rimetterlo sotto contratto a fine agosto. L’ingombrante figura dello svedese riapparve sui campi a novembre con la fiammante casacca numero 10, in tempo per iniziare a “minare” il destino di Big Rom allo United.

Tra scommesse e aneddoti di ogni genere, l’acerbo Romelu si inceppò al cospetto della deflagrante personalità di Zlatan. Scampoli di partite insieme, senza grandi risultati per la formazione di Mourinho, e quella che poteva inizialmente sembrare una fruttuosa collaborazione maestro-allievo si rivelò ben presto un concentrato di pressioni insostenibili per il belga, la cui spirale negativa divenne inarrestabile anche dopo la partenza verso Los Angeles dello svedese.

Così, un’amicizia mai sbocciata è diventata terreno di conquista per l’invidia reciproca. Ma se le scaramucce social tra l’aspirante King nerazzurro e l’immaginario God rossonero scatenavano sorrisi e fantasie dei tifosi, la rissa sfiorata nella notte del Meazza lascia un retrogusto amaro come non mai. E al tempo stesso la piccante tentazione che il 21 febbraio arrivi il prima possibile…

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