2018
Iaquinta a giudizio: l’accusa chiede 6 anni nel processo alla ‘Ndrangheta
Il pm ha chiesto sei anni di reclusione per l’ex attaccante Vincenzo Iaquinta: l’accusa è di reati relativi alle armi
Tegola pesante per l’ex attaccante della Juventus e della Nazionale, Vincenzo Iaquinta. Guai giudiziari in vista per il 38enne ex Campione del Mondo a Berlino nel 2006 con la maglia azzurra. I pubblici ministeri hanno chiesto una pena di 6 anni di reclusione per l’ex bomber calabrese nell’ambito del processo Aemilia, il più grande contro l’organizzazione ‘Ndrangheta mai celebrato al Nord Italia. L’accusa per Iaquinta è inerente a reati relativi alle armi, con l’aggravante mafiosa, mentre il padre Giuseppe rischia ben 19 anni di carcere.
Il maxi processo Aemilia verte sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nella regione dell’Emilia Romagna. L’accusa ha terminato la propria requisitoria richiedendo la condanna di tutti i 151 imputati per un totale di 1712 anni. Tra i reati contestati, a vario titolo, agli imputati si va dall’associazione a delinquere di stampo mafioso alle false fatturazioni, usura, estorsione e frode. Vincenzo e Giuseppe Iaquinta hanno scelto il rito ordinario, per il padre del bomber l’accusa è invece di affiliazione alla ‘ndrangheta. Richiesta di pena più alte per Michele Bolognino (30 anni ordinario e 18 in abbreviato), Gaetano Blasco (26 anni e 16 anni) e Pasquale Brescia (14 in ordinario e 4 anni e 6 mesi in abbreviato).