2012

Ianis Zicu, l’erede inesploso

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In Romania lo consideravano l’erede di Hagi, in Italia un baby fenomeno pronto a esplodere. La carriera di Ianis Zicu, meteora (o bidone) di Inter e Parma, non ha rispettato le attese. Il fantasista rumeno si è perso in giro per il mondo, passando dalla Russia fino ad arrivare in Corea del Sud.

Ianis nasce in Romania, a Costanza, nell’ottobre del 1983, la fantasia e il dribbling sono le sue armi migliori. All’età di otto anni entra nel settore giovanile del Farul Costanza. con la squadra della sua città dimostra subito di saperci fare, passa nove anni con loro prima di approdare nel 2000 alla Dinamo Bucarest. Un gran salto di qualità per il futuro erede di Hagi. La prima metà di stagione la passa con la rappresentativa giovanile della Dinamo, nell’altra metà viene aggregato in prima squadra e debutta nella Divizia A (Serie A) all’età di diciassette anni. Con il club colleziona venti presenze e tre reti, dimostrando di saper fare la differenza anche con i grandi, la Dinamo, però, non vuole bruciarlo. Nel gennaio 2001 viene spedito in prestito al Câmpina in Divizia B (6 presenze e 4 reti) e l’anno successivo torna nella sua città natale a difendere i colori del Farul Costanza. L’aria di casa porta bene a Zicu, dopo esser ritornato alla Dinamo da protagonista nella stagione 2003/2004, nella sessione estiva di mercato spicca il volo per l’Italia.

L’Inter compra l’intero cartellino del giocatore per una cifra “misteriosa”, si parla di circa un milione di euro, altri sostengono che il presidente Moratti abbia sborsato il doppio. In ogni caso il fenomeno rumeno si ferma alla Pinetina solo per pochi giorni, i nerazzurri lo cedono in prestito al Parma nell’ambito dell’operazione che porterà Adriano a Milano. In Emilia, Zicu prende il posto del suo connazionale Adrian Mutu, alimentando paragoni un po’ troppo eccessivi. Ianis non regge la pressione e fa rimpiangere il suo predecessore. Prima con Prandelli e poi con Baldini non trova la giusta continuità e in campo si vede un lontano parente del giocatore apprezzato in Romania. All’Inter non tornerà mai, il prestito in patria è dietro l’angolo. Zicu approda nuovamente alla Dinamo Bucarest ma l’aria non è delle migliori a causa della radiazione subita in Nazionale nel 2005 dopo essersi rifiutato di scendere in campo durante una partita dell’Under 21. Non ha neanche il tempo di riconquistare i tifosi biancorossi perché l’anno successivo l’Inter lo manda a giocare con i rivali del Rapid Bucarest.

Nella sua stagione migliore, la squadra italiana decide definitivamente di sbarazzarsi di lui. Zicu rescinde il contratto e fa nuovamente ritorno alla Dinamo dove firma un ricco quadriennale. Sembra l’inizio di una nuova vita ma la fortuna gli volta le spalle. Nell’incontro dei preliminari di Champions League contro la Lazio, Ianis si rompe i legamenti. Comincia un lungo calvario che lo porterà di nuovo a cambiare squadra nel 2010, dopo essersi ristabilito dall’infortunio, passa al Timisoara. In quell’annata  vince il titolo di capocannoniere ma la sfortuna continua a perseguitarlo: la società fallisce e il centrocampista rumeno si mette alla ricerca di un nuovo club. La proposta migliore arriva dai bulgari del CSKA Sofia, qui si mette subito in mostra realizzando tredici reti in quindici partite. Un bottino che gli permette di attirare l’attenzione dei coreani del Pohang Steelers.  A gennaio 2012 prende le valigie e vola in Asia, con gli Steelers gioca solo metà stagione prima di passare, per l’ennesima volta, in prestito al Gangwon FC. Al momento i numeri sono dalla sua parte: tredici presenze condite da otto reti. L’avventura italiana è stata archiviata ma a 29 anni c’è ancora tempo per rimettersi in gioco. Chissà se lo rivedremo dalle nostre parti.

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