2014
Iachini: «Dobbiamo continuare a lavorare»
Il tecnico: «Non abbiamo la bacchetta magica»
PALERMO CESENA IACHINI CONFERENZA STAMPA – La sfida che attende domani il Palermo sarà importantissima per il futuro di Iachini. Il tecnico si giocherà buona parte delle sue chance contro il Cesena, al Barbera. Lo sa anche il mister, che parla così: «La volontà della squadra di cancellare una brutta partita che è capitata ora, ma che poteva capitare anche più avanti. Nel campionato ci sono partite in cui non ti riesce nulla. Da quando ci sono io, è forse la prima volta che capita una cosa del genere, c’è da girare pagina e capire e avere la forza di valutare la situazione. Veniamo da cinque partite importanti, e non abbiamo raccolto quanto seminato. Una partita di un certo tipo non deve assolutamente cambiare il nostro percorso, che è sempre in crescita ed in evoluzione, sia per quanto riguarda la crescita dei giovani, sia per quanto riguarda l’evoluzione della squadra».
IRONIA – Terzi ha parlato di rabbia: «C’è stato tanto rammarico, ci aspettavamo tutti un altro risultato. Che la gara si possa incanalare su binari di un certo tipo e non riesci a cambiarne le sorti può capitare, ma dobbiamo essere bravi noi a rigirare le situazioni con positività, andando a fare soprattutto le cose che abbiamo preparato e di cui siamo consapevoli, in questo modo possiamo creare difficoltà agli avversari. Dobbiamo insistere con questa mentalità e questo spirito, perché questo ci ha portato dei risultati».
UMILTA’ – «Non sono una persona poco umile o quant’altro. E’ stato valutato l’anno di lavoro dell’allenatore e del suo staff, la crescita della squadra, l’impronta e la mentalità che abbiamo avuto sempre, e sono state queste le valutazioni. Io penso e so solo questo. Mi è stata data l’opportunità di inserire nel nostro staff un membro in più, ne ho parlato col presidente. Fabio ci potrà dare sicuramente una mano. Sono arrivati tanti ragazzi stranieri, e si dovrà lavorare anche individualmente per avere un processo di crescita il più veloce possibile. C’è un progetto comune per quanto riguarda la crescita individuale di questi ragazzi. Lui ha avuto esperienza anche all’Udinese, lo conoscevo già da un po’ di tempo e sapevo di questo, abbiamo parlato e si è visto che c’era la possibilità di portarlo qui».
CONDIZIONI BELOTTI E MODULO – «Le valutazioni le faremo nell’ultimo allenamento. Andrea è tornato con questo problemino che valuteremo nella rifinitura. Gli altri sono arruolabili: stanno crescendo e stando lavorando. Sarà tema di valutazione anche questo nell’ultimo allenamento per capire se possiamo partire in un modo o oppure no. Barreto non ci sarà».
NUOVI NOMI – «I giocatori nuovi hanno caratteristiche offensive? Sì, hanno queste capacità. Lo hanno fatto nei movimenti, poi quando saremo efficaci sarà un altro discorso. Bolzoni e Ngoy stessi sono cresciuti nell’attaccare la porta. I ragazzi hanno margini di crescita e stanno dimostrando di capire quello che vogliamo da loro. Anche da loro ci aspettiamo un contributo, nel momento in cui ci sarà la necessità. A volte non conta con quante punte giochi, ma con quanti giocatori riesci ad accompagnare l’azione, quanti ne porti dentro l’area. I giocatori arrivati in estate hanno le caratteristiche per attaccare la porta. Possono farlo più o meno bene, ma questo dipende dalla crescita».
IRONIA – «Sugli applausi ironici contro la Lazio e le dichiarazioni di Terzi: «Penso che abbia voluto fare una battuta. I tifosi sono sempre stati straordinari e mi auguro che ci appoggino sempre. Anche domani il fatto di essere compatti ci darà ancora più forza. Ma le due cose vanno scisse. Dopo la Lazio c’è stato un certo tipo di comportamento da parte del pubblico perché si è vista una squadra che ha lottato, che ha giocato, almeno per pareggiare la partita. Penso che questo il pubblico lo abbia notato. Gli applausi a fine partita sono un monito per far sì che dobbiamo migliorare qualcosa. E’ giusto che quando la squadra fa, meriti quello che semina. Noi dobbiamo avere equilibrio e dobbiamo giocare sempre con la stessa mentalità. L’equilibrio è fondamentale per avere continuità di risultati. L’anno scorso, quando avevamo in pugno la promozione, non ci siamo accontentati ma siamo andati avanti. Questa deve essere la mentalità, a prescindere da tutto».
INFORTUNI E RITORNI – «Tornano Munoz e Gonzalez, saranno utili? E’ vero che abbiamo preso qualche gol nelle scorse settimane, ma ci sono anche stati episodi poco fortunati. Questo inizio è stato un po’ così, c’è stato qualche nostro demerito individuale, ma questi due ragazzi che rientrano si mettono a disposizione del gruppo. E’ il gruppo che vince, e quando arriva un risultato tutti si devono sentire partecipi, lo stesso vale in caso di un risultato non positivo. I tanti nomi che abbiamo in rosa non fanno altro che aumentare la competitività».
ERRORI – «Lo scotto da poter pagare lo potevamo anche aver messo in preventivo, ma se rivediamo le prestazioni fatte nelle prime cinque partite, la squadra meritava bene altra classifica, per quanto espresso sul piano del gioco e dell’organizzazione. Tre o quattro punti in più li dovevamo portare a casa, non ci siamo risusciti. Guai però a perdere l’equilibrio. Continuiamo per la nostra strada, il lavoro ci porterà risultati positivi. Domani sarà importante ma non decisiva, che ci porterà a riprendere il nostro discorso riguardo la prestazione. Rispettiamo molto il Cesena, una squadra tosta, con qualità importanti davanti, dovremo prestare grande attenzione ed essere concentrati. Dovremo fare una grande partita per quanto riguarda il modo con cui scenderemo in campo».
CORAGGIO – «Con l’Inter non abbiamo mai rinunciato, neanche col Napoli o con la Lazio. Dobbiamo essere più concreti e attenti, negli ultimi 25 o 30 metri, nell’ultimo passaggio. In qualche circostanza non siamo stati così attenti per come la situazione richiedeva. E’ un processo di crescita che la squadra sta portando avanti».
RIENTRO – «Maresca non potrebbe utile? Fa parte del nostro gruppo, lo conosciamo. Anche durante gli allenamenti è protagonista. Purtroppo un mesetto fa ha avuto questo problema con l’appendicite, e ci aspettiamo un suo contributo importante sul piano dell’esperienza e della partecipazione, a prescindere che giochi o no. Ci sono giocatori importanti anche se giocano meno».
ATTEGGIAMENTO – «Ci può stare una partita in stile Serie B. Le caratteristiche del cesena sono queste: chiudere gli spazi, giocatori veloci in avanti che possono essere pericolosi. Dovremo fare le nostre manovre con i tempi giusti e la velocità giusta e dovremo essere molto attenti nella lettura di queste situazioni».
EMERSON – «Sta crescendo e sta lavorando. È arrivato non in perfette condizioni e sta lavorando per raggiungere un livello di conoscenza e condizione di un certo tipo, che possa consentirgli di giocare. Per poter essere considerato al 100% dobbiamo ancora attendere un po’».
FANTASIA – Troppi numeri visti in campo e pochi gol: «Non si possono tarpare le ali alla fantasia. Ci sono cose che facciamo rivedere, le azioni della squadra, e lo facciamo per cercare di essere più cinici e concreti. La categoria lo richiede. Anche la gestione della palla nella trequarti avversaria è determinante, perché si possono lasciare ripartenze agli avversari. Il pallone non va perso in maniera banale. Allo stesso tempo c’è da capire che la giocata ti può dare fiducia. La compattezza dell’avversario ti lascia anche la possibilità di provare giocate importanti negli ultimi metri. A volte va chiesto anche questo. Io la chiedo perché chi ha nel suo bagaglio determinate cose è giusto che le metta a disposizione della squadra».
NUOVO DS – Su Ceravolo e l’impatto di Baccin: «La società ha fatto delle valutazioni. Io rimango concentrato sul campo. Baccin lo conosciamo dallo scorso anno, sia a livello umano che tecnico, ci auguriamo che ci possa dare un contributo per quanto riguarda le caratteristiche della squadra. La squadra lo sta già aiutando nell’inserimento».
ESTERNI – Gli esterni sembrano essere poco nel gioco della squadra: «Stiamo parlando di ragazzi che hanno poca o nessuna esperienza nella categoria. Da qualcosa dobbiamo iniziare. Ci stiamo lavorando per poi far sì che tra qualche mese si possa dire qualcosa di diverso. Dobbiamo rendere il loro gioco più naturale e più efficace. In Serie A dobbiamo essere bravi in entrambi le fasi. Ci può stare che con i giovani ci sia un’onda prima positiva e dopo un po’ meno. L’importante è vedere costanti miglioramenti, avere la disponibilità della squadra. È successo anche con altri giocatori. L’inizio c’è per tutti. Dobbiamo capire che queste sono cose che possono essere messe in conto».
ATTENZIONE – «Ci sono state occasioni in cui dovevamo essere più attenti, errori individuali. Abbiamo lavorato sia sulla difesa a tre che a quattro, non ci sono preclusioni. Alla fine però contano anche i momenti e le caratteristiche dei giocatori. Siamo aperti a tutto ma dobbiamo valutare l’equilibrio della squadra. Dobbiamo analizzare come abbiamo preso i gol. Se ad Empoli prendi i gol dopo la rimessa laterale, il discorso è diverso rispetto ad un gol preso su palla inattiva. Quindi conta fino ad un certo punto giocare a tre o a quattro».
FUTURO – «Sono un allenatore che vive alla giornata, guardo a quello che devo fare oggi. Tutti quelli che fanno il nostro lavoro devono ragionare al metro, verificando alcune cose. Stiamo recuperando ancora alcune cose. Non abbiamo la bacchetta magica per aggiustare tutto subito, ma abbiamo la cognizione che la squadra, lavorando a pieno regime e con tutti gli effettivi disponibili, ci potrà dare soddisfazioni. Io lavoro in questo senso. Non è domani che il Palermo verrà fuori dopo un certo periodo. Ci sono momenti che saranno così. Un pizzico di fortuna ci avrebbe permesso di avere tre punti in più. Il campionato del Palermo sarà felice alla 38esima giornata, quando dovremo aver raggiunto il nostro obiettivo stagionale».