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2014

I voti alle italiane in Europa

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Il cammino internazionale di Juventus, Roma, Napoli, Fiorentina, Inter e Torino

Tutte e sei dentro. A volerla guardare dal lato del bicchiere mezzo pieno: perché, optando per la parte vuota del contenitore, ecco come potremmo dibattere di un secondo posto in Champions League della Juventus e non di un primo alla portata, della retrocessione della Roma in Europa League e – ma oramai il tempo è scaduto – del passo falso del Napoli che fu in quel di Bilbao. Ecco un’analisi del cammino delle sei realtà nostrane impegnate sul palcoscenico internazionale.

JUVENTUS – I rivoltosi contestatori di Allegri si facciano un esame di coscienza e non salgano sul carro del buon Max: all’andamento super in Serie A la Juventus ha abbinato un percorso europeo di tutto rispetto, totalizzando dieci punti e centrando il secondo posto del girone lì dove non era riuscito a Conte un anno fa (sì invece nella stagione 2012-13). Il tecnico toscano ha avuto l’intelligenza di entrare in punta di piedi in un meccanismo perfettamente funzionante e poi prendersi la scena quando necessario. Il rammarico va ad un primo posto non così lontano come sembra: i bianconeri pagano in tal senso l’approccio alla gara del Calderòn contro un Atletico Madrid non irresistibile e per affermarsi tra le prime realtà europee dovranno scrollarsi da dosso questo senso di riverenza. La Juventus è una squadra fortissima. Voto: 7

ROMA – Esibizione internazionale decisamente modesta: 5 soli punti, una la vittoria – in casa contro il Cska Mosca – e tre sconfitte di cui due casalinghe. Oltre a qualche debacle di troppo: l’1-7 inflitto dal Bayern Monaco su tutti, ma anche la trasferta dell’Allianz Arena dove Garcia optò per il turnover in vista del campionato, ed i secondi tempi delle ultime due gare del girone eliminatorio contro Cska e Manchester City. La sensazione forte è che – nell’anno del grande ritorno nella massima competizione internazionale – qualcosa in più in estate sotto il profilo della qualità (soprattutto difensiva) andava fatto. La cessione di Benatia imponeva la ricerca di un regista difensivo: Manolas è un gran marcatore (e lo vedremo al massimo nella prossima stagione, ora è al 70% delle sue elevatissime possibilità) mentre Astori e Yanga Mbiwa non rendono a dovere per ragioni differenti (limiti fisici il primo, tecnici il secondo). Mancano inoltre un portiere di livello internazionale e forse un esterno sinistro di conclamata affidabilità. Voto: 5

NAPOLI – Sulla botta di Bilbao abbiamo già scritto fiumi di pagine. La realtà internazionale del Napoli oggi si chiama Europa League ed i partenopei hanno svolto il loro dovere centrando un primo posto – va detto – decisamente alla portata: al netto del crollo di Berna sul campo dello Young Boys gli uomini di Benitez hanno gestito le operazioni guadagnandosi un sorteggio da testa di serie in vista dei sedicesimi di finale. Tre vittorie nette in casa ed una fuori, è proprio al rendimento esterno che il Napoli dovrà guardare se l’intento è quello di andare avanti in una competizione che ora si fa decisamente più complessa. Voto: 6.5

FIORENTINA – La sconfitta di ieri, seppur a giochi ampiamente fatti, contro la modesta Dinamo Minsk (prima della gara del Franchi i bielorussi avevano totalizzato un solo punto) compromette parzialmente il voto da assegnare ai viola. Sarebbe stato un 7 pieno, sarà un 6.5: va tutto rapportato al peso della competizione e la Fiorentina disputava il girone da assoluta signora della competizione. Come il Napoli primo posto centrato e mire assolutamente ottimistiche verso il futuro: la squadra di Montella è in crescita e già un anno fa se la giocò alla pari proprio con la Juventus. I quarti furono ad un passo, oggi l’obiettivo è quello di migliorarsi. Voto: 6.5

INTER – Imbattuta nel girone eliminatorio, un Gruppo F in cui probabilmente figurava l’unica avversaria di rilievo nel cammino delle italiane verso la fase ad eliminazione diretta: il Dnipro Dnipropetrovsk dei vari Konoplyanka (su tutti), Zozulya, Seleznev, Kalinic e Strinic, sul quale ha messo gli occhi proprio il Napoli. I nerazzurri hanno battuto gli ucraini sia al San Siro che alla Dnipro Arena, peraltro gestendo in pieno svolgimento del girone il delicato passaggio di consegne dalla fase Mazzarri al grande ritorno dell’amato Mancio. Dodici punti nel complesso – uno in meno rispetto a Napoli e Fiorentina – che sono valsi all’Inter il primo piazzamento, la spedizione italiana in Europa League può contare su un’altra squadra almeno sulla carta strutturata per andare avanti. Voto: 6.5

TORINO – A due minuti dal primato del girone: sì, perché non fosse stato per il gol all’88’ minuto siglato da Refaelov – quello che ha dato la vittoria al Club Bruges sull’HJK – il Torino avrebbe sbancato il suo raggruppamento. Vestendo i panni della teste di serie come Napoli, Fiorentina ed Inter e come invece non toccherà ai granata ed alla Roma (tra le quattro peggiori terze della Champions League). Poco male considerando il tasso di difficoltà: il Torino – che non ha le dotazioni delle altre italiane impegnate nelle coppe – si è giocato la contesa, fatta eccezione per l’HJK Helsinki, con realtà non particolarmente distanti dal suo livello sportivo ed economico. Ha fatto valere il fattore Olimpico e tenuto fuori casa mostrando peraltro un calcio gradevole, al contrario di quanto sta avvenendo in campionato: l’ambiente auspica che la qualificazione possa tramutarsi in una considerevole iniezione di fiducia. Voto: 7 

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