I top e flop players della 24^ giornata - Calcio News 24
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2013

I top e flop players della 24^ giornata

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TOP PLAYERS

Floccari – In stato di grazia assoluto. Non si spiega altrimenti l’altissimo rendimento (idem per l’efficacia) che l’ex ducale sta srotolando da qualche settimana a questa parte. Contro il Napoli, un gol e due legni, tanto per gradire. Non c’è che dire: il pedagogo/imprenditore Claudio Lotito è decisamente nato con la camicia: non colleziona che porte in faccia sul mercato quando si tratta di acquistare una punta degna di questo nome e poi invece se la ritrova già bella che pronta in casa. Pensateci: senza Klose e Floccari, a che quote volerebbe l’aquila Olimpia ora?

Barzagli – Uno dei pochi colpi di mercato da abile razziatore di Giuseppe Marotta. L’arrivo di Barzagli dal Wolfsburg per 300mila euro non compensa certo gli inverecondi sperperi Martinez, Elia, Krasic, Motta etc., ma perlomeno offre qualche appiglio ai disperati ancora cocciutamente intenti a difendere l’operato del direttore generale bianconero (in pratica, come scalare l’Everest armati di piccozza e barretta di cioccolato). Fu un colpo di culo “sacchiano”? Probabile viste le mosse precedenti e successive (idem Pirlo) del dirigente juventino. Resta il fatto che il granatiere toscano cancella dal campo Jovetic (a proposito: il montenegrino vale effettivamente la cifra monstre della clausola?), dimostrandosi di gran lunga il migliore centrale della Serie A e uno tra i primi cinque al mondo. Impressionante per concentrazione e costanza di rendimento. Complimenti al Wolfsburg per averlo ceduto per un tozzo di pane (e crauti): anche loro dei fini intenditori.

Sansone – La Roma di questi tempi è una specie di sufflé talmente afflosciato da deprimere pure un reduce da digiuno pannelliano. Lui che aveva fatto cose non da poco (e tanti gol) con il Sassuolo, la calpesta senza pietà entrando in corsa e cambiando la partita in soli minuti 45. Un assist e una magia su punizione per un esordio che a Marassi ricorderanno a lungo. E anche al Torino, immaginiamo…

Fabbrini – Altro attaccante italiano, testimonianza del fatto che i finalizzatori indigeni sono tutt’altro che da buttare via. Lo sarebbe invece il Palermo di questa stagione, grazie soprattutto alle decisioni “epilettiche” del suo presidente, uno capace di cambiare allenatore e vertici societari con la stessa frequenza di un paio di mutande. Perdere con il modesto Pescara sarebbe stato a dir poco drammatico per i siciliani: non che il pareggio serva a molto ma perlomeno tiene in vita i rosanero evitando che sprofondino in coma irreversibile. Tutto merito dell’eterna promessa Fabbrini che stavolta fa tutto per bene: scatti, dribbling, assist e un gol pesantissimo. Ad Udine non decidono mai niente per caso:scommettiamo che il prestito in Sicilia ne rinvigorirà la quotazione?

FLOP PLAYERS

Osvaldo – Emblema dello stato pietoso in cui langue la Roma, affidata al povero Andreazzoli, al cui posto (di estremo untore?), seppur immaginiamo ben retribuito, non vorremmo proprio essere al momento. Scippa un rigore a Totti e che fa? Lo calcia con la stessa debole sufficenza con la quale un ipoteso si butterebbe infiacchito a letto. Non bastasse, gioca da ectoplasma irritante tutta la partita guadagnadosi la “stima” imperitura dei tifosi giallorossi. Sospettiamo cambierà aria a fine stagione.

Zapata – O mamma…Era ultimamente poco guardabile da esterno difensivo, figurarsi da centrale. Follemente temerario Allegri per averlo schierato nel cuore della difesa rossonera: poveraccio, la dispensa alla voce difensori, non offre decisamente molto di meglio. Il colombiano retrocesso con il Villareal (avrà mica contribuito? Noooo, ma quando mai…) soffre Ibarbo come un diabetico gli zuccheri, fino al patatrac del gol in occasione del quale decide di lasciargli un buon metro cubo abbondante di aria e spazio. Si sa, di questi tempi i contagi influenzali sono all’ordine del giorno: meglio adottare le precauzioni del caso ed evitare contatti troppo ravvicinati…

Roncaglia – Tanto forte fu l’indio Facundo all’andata, tanto pippa si è dimostrato allo “Juventus Stadium” nel momento della verità (più per la Fiorentina che per la Juventus, a dire il vero). Matri, non proprio un cannoniere implacabile, si augurerà di rivederlo presto, tanto gentilmente l’argentino ex Boca gli spalancò l’area di rigore in occasione del colpo del ko bianconero. Unica attenuante, l’essere stato accoppiato con uno peggio di lui sabato pomeriggio: il connazionale Rodriguez, altra sciagura di giornata. Ridimensionato.

Paolo Cannavaro – Prestazioni come quella di sabato sera all’Olimpico giustificano l’ostracismo azzurro nei suoi confronti. Era in chissà quale luogo e tempo in occasione del gol di Floccari e non pago della scappatella, dava il bis nella ripresa, graziato dall’evanescente Candreva. Non che in Nazionale abbiano sempre convocato difensori più forti di lui, anzi: di certo però, giocando così male, la maglia azzurra continuerà a vederla da vicino solo nell’armadio dell’illustre fratello.

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