2013
I top e flop players della 21^ giornata
Ventunesima di Serie A: ecco la nostra ormai consueta selezione dei migliori e dei peggiori impegnati nell’ultimo turno di campionato.
TOP PLAYERS
Pogba – Dicono che Sir Alex Ferguson sia uno a cui piacciono vino e cavalli, oltre alle vittorie. Dopo aver visto il suo ex ragazzino prodigio, Paul Pogba, abbattere l’Udinese con due traccianti di rara bellezza, scommettiamo che avrà bevuto per dimenticare di aver avuto tra le mani forse il più forte prospetto degli ultimi due anni? In fondo sarebbe bastato farlo giocare di più perché mettesse radici a Manchester: stavolta il “Grande Scozzese” ha toppato e di brutto. Colpa pure di quel diavolo di Mino Raiola, il panzerotto italo-olandese, capace di ricoprire d’oro i propri assistiti, se dotati di talento. Nessuno esclude però che l’agente del francese possa ripetere lo scherzetto, questo volta a danno della Juventus. Occhio Marotta… Sì, insomma: antenne dritte (meglio?).
Guarin – La Juventus lo voleva, l’Inter lo ha preso di questi tempi, un anno fa, e mai acquisto fu più azzeccato. Il colombiano ha fisico da far paura e la capacità, assai rara, di affondare nelle difese avversarie senza perdere lucidità al momento decisivo. Fredy srotola il “pezzo forte” anche all’Olimpico contro la Roma, quando scardina la difesa (sì insomma, quella roba lì) di Zeman, servendo a Palacio un pallone solo da spingere in porta. Con un altro paio di Guarin, l’Inter sarebbe da Scudetto: così, da terzo posto al massimo. Lontani i tempi del “Triplete”, questo è certo ma uno come il colombiano lo avrebbe preteso pure Josè, lo Special One.
Floccari – Diciamolo una volta per tutte: il buon Sergio, ormai non più un giovincello (classe ’81), è sul sottovalutato andante. Insomma, in carriera avrebbe meritato una chance importante, con tutto il rispetto per Atalanta, Genoa, Parma e Lazio. Tecnica e fisico li ha e li mette in mostra anche al “Barbera” contro il Palermo. Una manna per il bravo Petkovic, che in attacco vive in piena indigenza, sempre speranzoso che il dux Claudio (Lotito, naturalemente) lo riscatti dalla miseria prossima. Floccari, schierato da punta unica, fa reparto da solo in preda a movimento perpetuo e segna pure il gol del momentaneo vantaggio. Esemplare come vice-Klose. Vice, per l’appunto…
Belfodil – Abbiamo capito il perché delle attenzioni, interessate, della Juventus. Il ventenne algerino naturalizzato francese è infatti il prototipo della punta moderna: fisico imponente, ottima tecnica e movimenti alla moda. Sì perché è capace di attaccare lo spazio come pochi alla suà età e possiede il cinismo necessario sottoporta. “Battezza” pure il Chievo (e sono 7) in attesa che qualche illustre prelato dei quartieri alti lo “cresimi”, offrendogli il palcoscenico che gli compete. Bravi i ducali ad acquistarlo dal Lione e, soprattutto, a farlo giocare con continuità.
FLOP PLAYERS
Flamini – Un maniscalco a cui mancano solo incudine e martello. Il fatto che nel Milan attuale trovi spazio un mediocre come ORMAI èl’ex Arsenal, dovrebbe far riflettere sul livello avanzato di impoverimento tecnico di un club che fino a qualche anno fa era tra i migliori al mondo. Matteo da Marsiglia corre ma non basta: poca sostanza, poca precisione. Poco tutto insomma. E pensare che un suo ex collega di centrocampo, dotato di attrezzi del mestiere ben più nobili, è stato cordialmente accompagnato alla porta un paio di stagioni fa. Quando si dice la competenza…
Jovetic – Sarà pure ricercatissimo dai più ricchi del Continente, ma ultimamente sembra vivere di rendita. Non discutiamo gli innumerevoli problemi fisici a cui è stato (e continua?) ad essere soggetto ma chiunque, prima di sganciare 30 milioni di euro e passa, dovrebbe razionalmente accertarsi dell’affidabilità del telaio. Il motore, non si discute, è da fuoriserie però le soste ai box cominciano a diventare un po’ troppe. Anche perché Jo-Jo impiega poi parecchi giri di pista prima di ritrovare lo stato di grazia. Comunque sia, contro il Napoli, non pervenuto.
Farkas – Restiamo sempre più allibiti dalla cecità esterofila di certi club. Questo slovacco non più di primo pelo (classe ’85), dopo aver giocato nel Vaslui (non nel Real Madrid), resta senza contratto l’estate scorsa e cosa fanno alla “Centrale” Paluani? Gli offrono un bel triennale tanto per tirargli su il morale. Ma se è rimasto a spasso a 27 anni dopo aver giocato in squadre sconosciute di campionati sconosciuti, ci sarà pure un motivo. Belfodil, che lo lascia in loco spesso e volentieri, lo ha capito e ringrazia calorosamente chi lo ha schierato titolare. Ma puntare sui giovani italiani, no eh?
Giorgi – Arrivato una decina di giorni fa dal Palermo, che lo aveva in prestito dal Novara, che lo gira subito in prestito all’Atalanta (che gran casino con ‘sti passaggi in leasing), dimostra il perché è costato “solo” 200mila euro più 800mila per il riscatto, obbligatorio, di metà del cartellino (appunto: formule da cefalea a grappolo). Impacciato, impreciso, si mangia un gol fattibile lasciando pure in dieci i suoi. Insomma, poteva restarsene a Palermo. No, sbagliato: a Novara?