I top e flop players della 14^ giornata - Calcio News 24
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2012

I top e flop players della 14^ giornata

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alvarez fn

Quattordicesima giornata di Serie A: ecco una nostra “personale” selezione dei migliori e dei peggiori impegnati nell’ultimo turno di campionato.

TOP PLAYERS

Biabiany – E pensare che era dell’Inter. Ci avrà riflettuto pure lui visto quello che combina alla sua ex squadra; e a giudicare dai danni che produce, non deve averne tratto pensieri positivi. Manda al manicomio Juan Jeus, “sapientemente” messogli in marcatura da Stramaccioni, ma non solo: affetta la burrosa difesa nerazzurra con incursioni vorticose e sadicamente ripetute. Sospettiamo poi che l’aver visto l’inguardabile Alvarez con la sua ex maglia, non debba avergli migliorato affatto l’umore. Anzi…

Hamsik – Privato dei due compari abituali, Pandev e Cavani, ci mette un po’ a trovare ritmo, determinazione e, soprattutto, posizione. Da trequartista infatti non si smentisce, decidendo con una giocata la partita. Tre punti pesantissimi che rilanciano il Napoli e confermano lo slovacco dal look inguardabile come il miglior incursore del Vecchio Continente. Quanto vale? Un Mare(k) di euro.

Biava – Sembra appena uscito da un sanatorio tanto è pallido e scavato. L’apparenza inganna, però: ah se inganna! Cancella dal campo il mortifero Di Natale e l’impresa è tutt’altro che di poco conto. In un contesto in cui scarseggiano difensori di livello, lui si conferma uno degli ultimi eccellenti prodotti della vecchia scuola italica. Peccato abbia già visto 35 primavere e che difficilmente vedrà la Nazionale raggiunta, invece, da gente ben meno meritevole.

De Sciglio“Mi rivedo in lui. Ha un po’ le mie caratteristiche, un mix di componente atletica e tecnica. E la stessa resistenza”. Di certo non il naso… Il giudizio è infatti di Mauro Tassotti, uno che di terzini destri se ne intende. De Sciglio sembra un predestinato e sul giovane rossonero va a sbattere ripetutamente, come una trottola impazzita, il monocorde Asamoah. Siccome però il ruolo richiede pari abilità nelle due fasi, appurate le qualità difensive, ci attendiamo dal giovanotto la stessa efficacia propositiva. Intesi?

FLOP PLAYERS

Vidal – Il cileno deve avere un debole per il Milan vista la quantità industriale di palloni che regala ai rossoneri, innescandone le ripartenze. Magari perchè il “Diavolo” gli ricorda i colori sociali del suo primo approdo europeo, il Bayer Leverkusen? Dopo il misfatto poi, se ne va in giro zompettante per il campo con le mani in testa disperato ma pronto alla recidiva. Festeggiato troppo il post Chelsea? A giudicare dallo stato dell’altro cileno bianconero, Isla, temiamo sia accaduto il peggio nella “Little Santiago” torinese.

Alvarez – Sarà una “Maravilla” non lo mettiamo in dubbio. Sì, però giusto per la mamma, il papà e i parenti più stretti. E pensare che qualche “espertone” lo aveva paragonato a Zidane e Kakà. Ad essere positivi al brasiliano un po’ assomiglia: l’ultimo Kakà infatti è inutile proprio come questo giovanotto scovato da Branca e Ausilio in Argentina, sponda Velez. Peccato: potevano lasciarcelo.

Vucinic – Mirko “De Fonseca” Vucinic è tornato. Dopo i lampi di Pechino e qualche folgore sparsa con parsimonia negli ultmi tre mesi, l’avrà capito che il credito è (abbondantemente) terminato? A giudicare dalla prestazione (eufemismo) offerta al “Meazza” in San Siro, deve essere convinto di godere dell’immunità diplomatica: non si spiega in altro modo il perché Conte ed Alessio continuino a tenerlo in campo nonostante il nulla che produce. Un ricco zabaione al mattino e un buon podologo aiuterebbero: suggeriamo?

Galliani – Il geometra sta toccando, anzi, graffiando il cielo con un dito: non svegliatelo! La qualificazione in Champions prima e la vittoria sulla capolista dopo, devono averlo ringiovanito di un paio di lustri televisivi. L’euforia però gioca brutti scherzi: eh sì perché la telefonata ad Andrea Agnelli per complimentarsi per il fair-play dimostrato nell’inghiottire il rigore inesistente di San Siro, poteva risparmiarsela. Avesse dimostrato identico savoir-faire l’anno scorso dopo il gol di Muntari, sarebbe risultato un filino più credibile. Ma giusto un po’…