I top e flop players della 11^ giornata - Calcio News 24
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2012

I top e flop players della 11^ giornata

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Undicesima giornata di Serie A: ecco una nostra “personale” selezione dei migliori e dei peggiori impegnati nell’ultimo turno di campionato.

TOP PLAYERS

El Shaarawy – Ecco l’unico vero affare di mercato confezionato dal geometra Galliani in combutta con il “Re dei Gormiti”, al secolo Preziosi Enrico da Avellino. Altra categoria rispetto al resto della truppa rossonera, per non parlare di quella clivense, assai ammaccata. In attesa che il “Presidentissimo” dia qualche segno di vita in quel di Arcore, si accettano scommesse: quando e a chi lo vendono?

Javier Zanetti – Se alla sua età fossimo tutti almeno al 15% di come si sente lui, la Terra sarebbe un pianeta migliore. Ci pensate? Niente depressione, niente sciatica, niente calvizie. Asamoah gli rimbalza addosso un paio di volte prima di capire che forse è meglio non puntarlo. Ma si dopa? Sì, ma solo di lacca per capelli. Mostruoso.

Totti – Altro highlander di giornata, riemerge maestoso dalla nebbie zemaniane. Non è il gol (numero 219 in A) a far notizia, nè il destro al volo che rischia di tirare giù Olimpico e Fori Imperiali: “Er Pupone” corre ringalluzzito manco avesse dieci anni in meno. E’ ancora lui la stella del campionato? Sì e vista l’età del fuoriclasse, un po’ c’è da preoccuparsi.

Spensieratezza – Se ce l’hai, giochi con tre punte pure in casa dei Campioni d’Italia; becchi un gol (da annullare) dopo una manciata di secondi, ma non ti perdi d’animo; prendi a pugni il plexiglass della panchina ma non ti fratturi la mano; azzecchi il cambio (Guarin per Cassano) che ti fa vincere la partita; interrompi l’imbattibilità di chi non perdeva da 49 turni. Insomma, combini un tale casino che al tuo presidente, commosso, viene voglia di chiamarti Josè e a nessuno di darti del pirla.

FLOP PLAYERS

Giovinco – Fa tenerezza già all’ingresso in campo: arriva sì e no (più no che sì) all’ascella di Bonucci e verrebbe da pensare che abbia sbagliato categoria (la Primavera gioca al pomeriggio). Il campo conferma, impietoso, la sensazione: un pulcino precipitato in un pollaio zeppo di galli assatanati. Basta un’alitata per spostarlo. Peccato perché il primo e pure il secondo dribbling gli riescono quasi sempre: giunto al dunque però, si affloscia come un sufflè tirato troppo presto fuori dal forno. Delusione, quella sì, bella grossa.

Cavanda – Impresentabile a certi livelli. Gli uomini di Maran, da Barrientos a Izco, affondano come grissini nella polpa tenera tenera del povero Luis Pedro. Tra lui e Konko è una partita nella partita: i due rivaleggiano nel dare prova di mediocrità e nell’agevolare le volpi catanesi che, riconoscenti, fanno piazza pulita di lui e della Lazio.

Dossena-Aronica – Bella coppia e bella staffetta, non c’è che dire. Il primo non ne azzecca una manco per sbaglio: è a Napoli ormai da quel dì, eppure sembra appena arrivato, giusto in tempo per la visita ai presepi di San Gregorio Armeno. A proposito di statuine: esce Dossena ed entra un altro pezzo di gesso, il buon samaritano Salvatore Aronica, grazie al quale quelli del Torino fanno bingo e si portano via un punto insperato.

Pisano-Bertolo – Altra accoppiata “da paura” dopo quella spuntata all’ombra di San Gennaro. I due si danno il cambio nell’assistere, inermi, all’apoteosi degli incursori zemaniani. Lamela sbeffeggia l’ex terzino del Varese e Piris, non proprio Djalma Santos, fa lo stesso in occasione del gol di Totti. Gasperini, disperato, lo cambia per Bertolo: dai che l’ex Saragozza farà meglio… Sì sì, come no…

Estigarribia – Visto all’opera ieri contro l’Atalanta, non c’è da stupirsi del perché Marotta abbia deciso di non sganciare il becco di un euro per riscattarlo. A correre corre, per carità: ma di giocare a calcio, almeno contro gli orobici, non se ne parla proprio. Pregasi guardare alla voce “palloni persi”: un’ecatombe che pesa come un macigno sulla coscienza del “Chelo”, in evidente stato confusionario. Un po’ come come il suo allenatore…

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