2018
I tifosi del Pisa contro la Juve Under 23: «Le squadre B sono un insulto al calcio italiano»
I tifosi del Pisa hanno rilasciato un comunicato nel quale esprimono il loro dissenso per la trasferta contro la Juventus Under 23
La Juventus Under 23 è attualmente al 13° posto nella classifica del Girone A di Serie C. La squadra giocherà la prossima partita del 9 dicembre in casa tra le mura del Moccagatta di Alessandria, contro il Pisa, formazione che è invece al 7° posto in classifica. Alla trasferta però, non parteciperanno i tifosi toscani che, in vista della quindicesima giornata di campionato, hanno scelto di disertare lo Stadio con un comunicato ufficiale. Ecco le loro motivazioni: «I gruppi organizzati della Curva Nord Maurizio Alberti comunicano la decisione unanime di disertare la trasferta di domenica prossima a Alessandria contro la cosiddetta Juventus B. Capiamo le esigenze delle società, costrette a far buon viso di fronte alle imposizioni della Lega. Capiamo chi afferma che la squadra vive un momento delicato e va sostenuta e per certi versi “stimolata” a far meglio. Capiamo tutto, ma non possiamo far finta di niente perché la nostra mentalità, la nostra coerenza, il nostro modo di concepire il ruolo non passivo, ma attivo, del tifoso di calcio, impongono una risposta chiara, determinata e forte contro l’arroganza del calcio moderno».
«Le squadre “B” sono un insulto alla dignità di chi ha nella Lega Pro la propria serie A, come l’Albissola, oppure il proprio attuale campionato di riferimento, come noi. Pisa ha una tradizione, ha giocato contro la Juventus “vera”, più e più volte, non merita di fare da “sparring” ai giovanotti più o meno di belle speranze che senza stadio, storia e seguito, la società bianconera spedisce in terza serie per fare esperienza. E se proprio il Pisa S.C. deve scendere in campo, noi non vogliamo esserci. Il ruolo di cornice a questa farsa lo lasciamo ad altri. Per noi è una gara che non esiste. Continuiamo a ripetere da anni che il calcio è della gente, è uno sport popolare, vive e ha vissuto di tradizione e campanilismi, vittorie e sofferenze».
«Rispettiamo tutte le realtà minori che dopo percorsi decennali, con grandi sacrifici e passione, riescono a vivere un’avventura in Lega Pro, o ad affacciarsi al professionismo, rispettiamo chi in questa serie si considera di passaggio, e la frequenta con intensità e sofferenza considerandola una tappa per il ritorno nel calcio che conta. Per questo non possiamo tollerare che un’idea di plastica rubi un posto a qualcuna di queste “storie”, che dei tifosi debbano pagare o fare km per assistere ad una gara che al limite potrebbe avere dignità come amichevole, che i vertici del calcio continuino a massacrare il nostro calcio e le nostre “domeniche” (vedi i ricorsi e il calendario spezzatino) per poi imporre le squadre B delle “grandi”. La Juventus è la prima. E se il prossimo anno ce ne fossero altre tre…quattro..cinque? Noi non siamo abituati a far finta di nulla e a farci scorrere tutto addosso in nome del pallone che rotola. Domenica, per noi, il pallone starà in un angolo. Riprenderà a rotolare all’Arena, mercoledì, in un incontro di calcio non certo accattivante, tutt’altro che nobile, ma perlomeno vero. No al calcio moderno. Rispetto per i tifosi».