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I mondiali del cibo: la fase a gironi
Guida semiseria (leggesi anche scema) delle cucine tipiche di tutti i paesi che sono scesi in campo a Qatar 2022
Cosa sono i mondiali se non una situazione di convivialità? Un’occasione per stare con gli amici ed in famiglia a vedere le partite con un piatto davanti e un bicchiero di quello buono (qualunque cosa sia)?
Per questo motivo, immaginando che in assenza della grigliata e birra estiva dei mondiali canonici, voi lettori siate corsi ai ripari con brunch, merende, aperitivi e cene, per aiutarvi a decidere cosa mangiare in compagnia in questi mondiali ecco per voi il mondiale del cibo 2022 di Calcionews24. Un mondiale senza Italia e quindi aperto ad ogni risultato.
Le regole? Prendendo ispirazione dal “Mondiale dei nomi” dell’Ultimo Uomo… Tutto passerà dal mio giudizio soggettivo, quindi non stupitevi se la mia vincitrice sarà diversa dalla vostra (stupitevi semmai del contrario, non sono famoso per essere un grande intenditore).
GIRONE A:
Olanda, Qatar, Ecuador, Senegal
Uno dei gironi meno ispirati del mondiale del Cibo. L’urna di Nyon mette insieme quattro cucine da quattro continenti diversi. Usiamo questo girone per spiegare alcuni dei criteri con cui si decide chi passa e chi non passa. Passano le cucine che ho provato con soddisfazione, e quindi il Senegal primo, mentre se il tuo unico contributo alla cucina sono le patatine fritte (e non te le sei nemmeno inventate), mi spiace, ma l’Olanda finisce qui.
Per il secondo posto testa a testa tra Ecuador e Qatar. Cucina araba contro sudamericana. Per quanto David Beckham suggerisca Qatar, con una lunga lista di cose che ama, in Ecuador si possono mangiare piatti tipici delle Galapagos, che è molto figo.
1^ Senegal, 2^ Ecuador.
GIRONE B:
Inghilterra, Iran, USA, Galles
Il Galles è letteralmente la stessa cosa dell’inghilterra, con qualche porro e il Cornish Pastry, che ha la parola Cornovaglia nel nome e quindi la perfida albione si aggiudica il derby britannico. Iran e USA è, ovviamente, un confronto di ideologie: tradizione e sofisticatezza persiana o il melting pot contemporaneo americano? Girone più difficile del precedente, ma ho le idee chiare.
1^ USA 2^ Inghilterra.
GIRONE C:
Arabia Saudita, Polonia, Argentina, Messico
Un girone meno scontato di quanto possa sembrare e dove, a differenza di quell’altro mondiale, l’Arabia Saudita non batte l’Argentina e i suoi tagli di carne. Se il Messico finisce finisce comodamente in prima posizione (grosso bonus se la tua cucina ha una categoria a parte nelle app di delivery), l’albiceleste se la deve vedere contro la Polonia. Filetti, empanadas e dulce de leche, contro Bigos, Pierogi e Kielbasa. Vince l’Argentina per la classifica avulsa di quanti ristoranti argentini e polacchi ci sono Italia (sui primi mi sono stancato a contare, dei secondi solo uno che risulta chiuso a Roma).
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(Ditemi che non sono l’unico che credeva che la Kielbasa fosse un piatto caraibico di pesce piuttosto che una salsiccia polacca)
1^ Messico, 2^ Argentina
GIRONE D:
Francia, Tunisia, Danimarca, Australia.
Scende in campo una delle grandi favorite del mondiale: la Francia ha troppa importanza nella cucina internazionale, nella sua storia e nella sua evoluzione per non passare il girone col punteggio pieno. Per la seconda qualificata invece, bisogna vedere come scendono in campo. La Danimarca ha un 11 fragile, fatto di aringhe, sgombri e merluzzi, cucinati in vari modi, ma con la numero 10 ha il Noma, uno dei migliori ristoranti del mondo (inutile spiegare quanto le stelle Michelin siano le stelle del mondiale del cibo). La Tunisia ha delle influenze mediterranee che la rendono più vicina al nostro gusto. L’Australia porta la birra Foster e poco altro (non esistono ricette con animali tipici australiani. Comprensibile, quelli sono tutti pericolosi). La domanda allora per il secondo posto è una sola: meglio i sapori più vicini a noi e conviviali della Tunisia o l’elitarietà di un ristorante pluristellato danese?
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(Lo sappiamo tutti che non può durare la favola danese, ma ragazzi… guardate che roba!)
1^ Francia, 2^ Danimarca.
GIRONE E:
Giappone, Costa Rica, Spagna, Germania
Un girone dove forse il gap tra chi passa e chi torna a casa (per lavorare sui propri piatti) è la più ampia. Il Giappone è una delle grandi favorite al mondiale, la Spagna è una ottima outsider per la vittoria. Cosa possiamo dire della cucina tedesca? Che nella vecchia barzeletta “il paradiso è un posto dove i cuochi sono italiani ed è gestito tutto dai tedeschi, all’inferno invece i cuochi sono tedeschi e gestiamo tutto noi“.
Non so voi, ma questo mi basta. Fosse stato il mondiale delle bevande, magari parleremo d’altro, ma qui non basta la birra (e il paese ospitante ha detto che proprio no, non se ne parla). Il Costa Rica paga il pegno di avere una buona cucina caraibica, condivisa con tanti, troppi paesi per poter impensierire le prime due
1^ Giappone, 2^ Spagna
GIRONE F:
Croazia, Marocco, Canada, Belgio
Usiamo questo girone per dire che non basta essere del bacino del mediterraneo per passare facile. E quindi, visto che non incontrerete mai nessuno che vi dirà di aver mangiato bene in Croazia, salutiamo i nostri vicini. Il Belgio è un’Olanda un po’ meno triste, ha tante birre da poter schierare, un ottimo cioccolato e, misteriosamente, le migliori cozze del mondo. Non passa per prima però perchè il Marocco riscatta tutta la zona del maghreb e del medioriente, un peso che forse pagherà più avanti nel torneo. Il Canada ha lo sciroppo d’acero e la poutine. Troppo poco per passare (ma abbastanza per fare tre punti con la Croazia).
1^ Marocco, 2^ Belgio
GIRONE G:
Brasile, Camerun, Serbia, Svizzera
Il girone con 3 ottime squadre e la Serbia (non si offendano gli amici serbi, il mondiale di calcio è lì per ricordarvi che avete una squadra molto figa… peccato!). La Picanha è la stella del girone, ed è ottima da gustare per dimenticare le ansie per le condizioni di Neymar e Danilo. La lotta vera è per il secondo posto: l’esotismo di ingredienti e soluzioni culinarie del Camerun o il comfort food che gruviere e cioccolato svizzero rappresentano? In un mondiale in cui alle 17.00 fa buio abbiamo bisogno di serotonina, di essere confortati. Avessimo giocato in estate allora avrei detto Camerun, ma la FIFA ha scelto il mondiale invernale e allora…
1^ Brasile, 2^ Svizzera
GIRONE H:
Portogallo, Corea del Sud, Uruguay, Ghana
Anche in questo girone c’è una prima che si qualifica per distacco e un duello per il secondo posto molto serrato. Congratulazioni alla Corea del Sud, che conferma l’ottima situazione di forma della cucina asiatica, che per tradizione, qualità e diffusione, porta sempre alcune grandi favorite al mondiale (Ricordiamo che clamorosamente stiamo giocando un mondiale del cibo senza la superpotenza Cina). Il secondo posto è da fermarci un attimo è pensare.
Il Portogallo ha il vino di Porto, mille modi per pensare al baccalà e il pastel di nata. Il Ghana mischia l’esotismo subsahariano a contaminazioni caraibiche e americane. L’Uruguay è letteralmente la stessa cosa dell’Argentina.
E per quanto sia buono il porto, avere soltanto il baccalà è poco (e comunque meno buono del baccalà alla vicentina). L’Argentina si è già qualificata e non ci serve un doppione (o l’originale, non vorrei mica offendere gli amici uruguaiani) e quindi congratulazioni al Ghana, che passa con la classifica avulsa.
1^ Corea del Sud, 2^ Ghana
A risentirci nei prossimi giorni per la fase ad eliminazione diretta. E non mancate di farci sapere chi vincerà il vostro Mondiale del cibo!