Champions League
I meriti di Pioli e un dubbio che in Francia hanno: il Psg è davvero forte?
Il Milan di Pioli promosso ieri nella vittoria contro il PSG: dalla Francia intanto arrivano molte critiche al valore della squadra
Arrigo Sacchi ha finalmente promosso il Milan che ha battuto il Psg. Ha esaltato la prestazione di Leao e si è entusiasmato soprattutto per un giocatore, come si legge nel pezzo scritto per La Gazzetta dello Sport: «Ma avete visto la potenza, le accelerazioni e la forza di Loftus-Cheek? A centrocampo ha sempre avuto la lucidità per respingere gli attacchi avversari e l’energia per riproporsi in avanti. É stato bravissimo, ma devo ammettere che mi sono piaciuti tutti assieme, si sono dimostrati un collettivo». Al mantra Sacchiano fa eco la critica francese, che vede nel Psg proprio un’incapacità di giocare tutti insieme. L’Équipe scrive che la squadra non è riuscita a fare «la partita di controllo che desiderava», ha sottolineato gli imbarazzi difensivi e «l’improduttività nel possesso palla», inutilmente elevatosi nella ripresa. Morale della favola: su Luis Enrique e il suo gioco continuano a perdurare «dubbi sull’identità tattica e sul livello dei parigini». Una vera bordata, a leggerla bene. Perché va a sostenere che ci possano essere problemi su come l’undici viene messo in campo, al contempo si insinua che Mbappé e compagni abbiano un valore minore rispetto alle ambizioni. E in questo, probabilmente, ci sono gli imbarazzi europei, con due trasferte su due e zero punti raccolti, oltre a un secondo posto alle spalle del Borussia Dortmund che non è rassicurante, essendo un girone molto equilibrato.
A queste due analisi, aggiungiamo due considerazioni, una per squadra.
1) L’interpretazione del Milan. La bravura dei rossoneri è stata la capacità di interpretare almeno due gare diverse. Nella prima, ha accettato e talvolta imposto un ritmo sostenuto, non facendosi spaventare dal gol di Skriniar o dalle accelerazioni difficilmente contenibili di Dembelé. Nella seconda, passati in vantaggio, Calabria e compagni hanno fatto un’intelligente gara difensiva, attenta e ordinata.
2) Lo spazio di Mbappé. O meglio, la mancanza di. La veloce circolazione palla vista a Parigi permetteva alla stella francese di riceverla in tracce più interne, dalle quali partiva con accelerazioni impetuose. Ieri, soprattutto dopo l’occasione in profondità ciccata grazie a un’uscita tempestiva di Maignan, Kylian si è trovato più defilato e, soprattutto, sempre circondato da un trio che non ha mai smesso di controllarlo. Senza neanche bisogno di grandi interventi, ha indotto il Psg a cercarlo di meno. Anche questo è stato uno dei capolavori di Pioli.
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