2014
I grandi assenti
Champions League, le grandi otto: tre favorite assolute, le ambizioni delle outsider
CHAMPIONS LEAGUE QUARTI – La massima competizione internazionale per club entra nel suo vivo dopo aver definito gli esiti degli ottavi di finale e racconta di una grande assente: non c’è traccia di Italia nel sorteggio che porterà ai quarti di finale dell’attuale edizione della Champions League. E’ una sconfitta di portata talmente vasta che si racconta da sé.
PREDOMINIO IBERICO – Tre delle otto candidate alla conquista dell’ambito trofeo parlano spagnolo e sono giocoforza le tre realtà che stanno dominando la Liga: per diverse settimana addirittura appaiate al primo posto, hanno proseguito a braccetto fino ai recentissimi sviluppi che – al netto di un Clasico tutto da vivere – sembrano orientarsi sul cammino Real. Ad ogni modo le armate guidate da Carlo Ancelotti e Gerardo Martino hanno qualsiasi genere di requisito per iscriversi alla contesa: più Real Madrid che Barcellona proprio per via dell’allenatore, con il nostro Carletto – ah, una traccia d’Italia c’è – chiaramente più esperto e meritorio in una competizione a determinati livelli. Atletico Madrid outsider: la squadra di Simeone è tatticamente perfetta, ha l’aggressività dei più grandi ma a meno di miracoli non vincerà la fatidica coppa con le orecchie. Tanto di cappello, comunque vada.
LE EX FINALISTE – L’ultima edizione della Champions League fu un vero e proprio assolo tedesco con una finale tutta teutonica tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund. Uno scenario che difficilmente si ripeterà ancora a causa dell’impietoso calo di rendimento e qualità subito dalla creatura giallo nera, per tre anni consecutivi talmente bella da sembrare quasi magica. Attivi di bilancio coniugati a strepitosi risultati sportivi: il top tecnico-gestionale ha retto fino a questa stagione, dove il Borussia al netto di un campionato al di sotto delle aspettative iniziali ha comunque centrato i quarti della competizione europea. Sul Bayern Monaco poco da aggiungere a quanto già pacificamente emerso: alla strapotenza di un anno fa si è aggiunto quel Guardiola in grado di plasmare una squadra già stra-vincente a sua immagine e somiglianza. Il ruolo di favorita spetta per obbligo naturale: toccherà proprio alle due note spagnole provare a strappare il titolo ai tedeschi.
LE OUTSIDER INGLESI E L’OTTAVO INCOMODO FRANCESE – Sì, sembrerà strano ma le inglesi non possono, per ragioni diverse, essere che definite outsider: il Chelsea, in piena ricostruzione dall’avvento di Mourinho, è una squadra fortissima ed un club dall’esperienza oramai spaventosa, ma per avere la meglio dei tre colossi precedentemente elencati dovrà forse aspettare un’altra stagione. Lo dice, furbescamente o meno decidetelo voi, anche il suo speciale allenatore. L’impresa in rimonta sull’Olympiacos non basta ad elevare le ambizioni di un Manchester United distrutto dalla Premier più deludente del suo recente passato: un miracolo può spingere Rooney e compagni fino in fondo ma le lacune emerse in termini di equilibrio generale lasciano sperare in tempi migliori. E’ paradossalmente più credibile l’estraneo Psg: fuori dalla contesa europea che conta negli ultimi anni, ecco che – mattone su mattone, ma neanche troppo lentamente – lo sceicco Al Thani una squadra vera l’ha costruita. Se Ronaldo è in stato di grazia Ibra è un’ottima imitazione. Attenti ai francesi, noi restiamo a guardare con la promessa di tornare presto al tavolo delle grandi: siamo caduti, è vero, ma siamo anche maestri nel rialzarci.