2015

I giocatori più infedeli del mondo

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I giocatori che nel corso della carriera han cambiato più volte squadra

Se Zlatan Ibrahimovic, calcisticamente parlando, vi pare più infedele di Tiger Woods in un club per scambisti, allora dovrete forse un attimino rivedere i vostri parametri. Nel mondo del calcio, fatevene una ragione, la fedeltà alla maglia è ormai un optional quasi inutile, un po’ come Gianni Sperti da Maria de Filippi: i calciatori cambiano spesso sponda, sempre in senso strettamente pallonaro (riguardo al resto non ci interessa indagare più di tanto) e lo fanno per le più disparate ragioni. C’è chi lo fa per soldi (va bene, quasi tutti diciamo), chi lo fa per ambizione, ma anche chi lo fa per motivi famigliari o più semplicemente perché alla moglie piacerebbe tanto quell’appartamentino da cui è possibile vedere allo stesso tempo la Torre Eiffel e lo store di Hermes.

INFEDELISSIMI – Qui di seguito la classifica dei dieci giocatori più giramondo della storia recente del pallone, da quando cioè il calciomercato è diventato una droga più dell’eroina per i ragazzi di Trainspotting. Una marea di anti-Zanetti o anti-Maldini per eccellenza, calciatori che hanno cambiato club per business, per la loro testa un po’ pazza, o magari perché, nella vita, non sempre si ha la fortuna di essere al posto giusto nel momento giusto. C’est la vie.

10. JUNINHO PAULISTA – Osvaldo Giroldo Junior, Paulista perché nato a San Paolo e per distinguerlo dal più celebre Juninho Pernambucano, il re delle punizioni, in carriera ha cambiato per ben 11 volte club, prima di ritirarsi nel 2010 ed intraprendere la carriera da dirigente. A dire il vero si era già ritirato una prima volta, nel 2009, per diventare presidente del piccolo Ituano, ma poi con lo stesso Ituano decise di scendere in campo per una manciata di partite (segnando pure quattro gol). La sua carriera inizia nel 1993 con il San Paolo (dopo la trafila giovanile proprio nell’Ituano), da allora il centrocampista ha giocato nel Middlesbrough (per tre volte, dal 1995 al 1997, nel 1999/2000 e dal 2001 al 2004, ad oggi è ancora uno degli idoli della tifoseria del “Boro”) e poi nell’Atletico Madrid, nel Vasco da Gama, nel Flamengo, nel Celtic, nel Palmeiras, ancora nel Flamengo, nel Sydney e, come detto, ancora nell’Ituano. Totale: 11 cambi di casacca in 17 anni di carriera, 9 maglie vestite, 5 Paesi e 3 continenti.

9. ROBBIE KEANE – In Italia lo ricordiamo come uno dei peggiori acquisti dell’era Moratti (31 miliardi di lire spese per prenderlo, nemmeno un misero gol in campionato), ma altrove l’attaccante irlandese tutto sommato non ha fatto male. Ha cambiato 12 volte maglia: prodotto delle giovanili del Wolverhampton, club con cui ha debuttato nel 1997 da professionista, Robbie ha giocato poi nel Coventry City, nell’Inter, nel Leeds, nel Tottenham tre volte, con le parentesi Liverpool nel 2008/2009 e Celtic nel 2010, nel West Ham e due volte nei Los Angeles Galaxy (con il prestito al West Ham di mezzo, nel 2012), club in cui attualmente milita. Totale: 12 trasferimenti in 18 anni di carriera (finora), 10 diverse casacche indossate in 4 diversi campionati, 2 contenti visitati.

8. ANDY COLE – I tifosi juventini lo ricordano come uno dei giustizieri bianconeri nella gloriosa Champions League 1999 targata Manchester United (la famigerata squadra del “treble”, punto più alto della golden generation di Sir Alex Ferguson). Cole però in verità ha cambiato ben 13 volte maglia: inizia a giocare nel 1989 nell’Arsenal, dopo una parentesi in prestito al Fulham nel 1991, torna nei “Gunners”, poi gioca nel Bristol City, nel Newcastle, arriva al Manchester United, dove gioca interrottamente dal 1995 al 2001, prima di iniziare il peregrinaggio per Blackburn, ancora Fulham, Manchester City, Portsmouth, Birmingham City, Sunderland, Burnley e Nottingham Forest. Chiude la carriera ne 2008 con un ricco bottino di 13 trasferimenti in 19 anni, 12 differenti club, un solo Paese (il suo, l’Inghilterra) ed un solo continente.

7. NICOLAS ANELKA – Anche di lui, in tempi più recenti e per altri motivi, gli juventini si ricordano, ma in realtà l’attaccante francese in Italia ha giocato (per modo di dire) solo per una minuscola parte della sua carriera. Prodotto delle giovanili del Paris Saint-Germain, comincia a giocare lì nel 1995 (nella seconda squadra, ma per correttezza annotiamo che il club era lo stesso), quindi passa all’Arsenal, al Real Madrid, torna nel PSG, poi va al Liverpool, nel Manchester City, nel Fenerbahce, nel Bolton, nel Chelsea, nello Shanghai Shenhua, nella Juventus, nel West Bromwich Albion (da dove viene cacciato per un saluto antisemita), nell’Atletico Mineiro (viene solo tesserato, ma non si farà mai vivo nemmeno per mezza partita) e nel Mumbai City. Attualmente è svincolato, non ha ancora ufficialmente terminato la carriera (dunque il suo record è migliorabile) ed ha cambiato 13 volte squadra in 20 anni di carriera, per un totale di 13 club diversi, 7 Paesi e 3 continenti (se vogliamo contare anche il Brasile, anche se come detto lì non ha mai messo piede, se non sulla carta).

6. CHRISTIAN VIERI – Non poteva mancare che lui, l’attaccante italiano prototipo del giramondo nella nostra classifica di recordman infedeli. In tal proposito specifichiamo che conteggeremo i club e non le Veline cambiate, o altrimenti non riusciremmo a tenere il conto nemmeno col pallottoliere. Dal 1991 al 2009 Vieri ha messo insieme 14 cambi di maglia totali. Comincia la sua gavetta nella giovanili, dall’Australia all’Italia, esordisce nel Torino e poi passa al Pisa, al Ravennal, al Venezia, all’Atalanta, alla Juventus, all’Atletico Madrid, alla Lazio, all’Inter, al Milan, al Monaco, alla Sampdoria (viene tesserato, ma rescinde poche settimane dopo la firma del contratto), ancora all’Atalanta, alla Fiorentina e all’Atalanta ancora, per l’ultima volta. Totale: 14 trasferimenti in 18 anni, 13 club diversi, 3 nazioni (Italia, Spagna e Francia) ed un solo continente.

5. ADE AKINBIYI – In molti forse non lo conosceranno, ma questo ragazzone nigeriano di squadre ne ha cambiate prima di farla finita col calcio giocato nel 2010. Pure per lui 14 trasferimenti, anche se a fare la differenza è il numero di club con cui ha giocato: nessuno davvero importante, ma parliamo pur sempre di società professionistiche. Dal 1993, anno del suo esordio col Norwich City, Ade passa, nell’ordine a: Hereford United, Brighton&Hove, Gillingham, Bristol City, Wolverhampton, Leicester City, Crystal Palace, Stoke City (prima in prestito, poi a titolo definitivo), Burnley, Sheffield United, ancora Burnley, Houston Dynamo (USA) e Notts County. Totale: 14 movimenti di mercato in 17 anni, 13 club diversi, 2 soli Paesi (Inghilterra e America) e 2 diversi continenti.

4. RIVALDO – C’è anche lui nella nostra classifica: l’ex campione brasiliano e Pallone d’Oro che fece impazzire il Barcellona nel millennio scorso. Il Barcellona e non solo a quanto pare, visto che Rivaldo in quanto a infedeltà ha poco da invidiare ad altri: perché in circa 25 anni di carriera (dal 1989 all’anno scorso, quando si è ritirato a 42 anni di età) ha cambiato squadra per 16 volte. Dopo l’inizio nel Paulista, Rivaldo ha giocato in: Santa Cruz, Mogi Mirim (club di cui oggi è presidente), Corinthians, Palmeiras, Deportivo La Coruna, Barcellona, Milan, Cruzeiro, Olympiakos, AEK Atene, Bunyodkor (Uzbekistan), ancora Mogi Mirim, San Paolo, Kabuscorp (Angola), Sao Caetano ed infine ancora Mogi Mirim. Fatevi i conti: sono 16 movimenti in totale in 25 anni per la bellezza di 15 club differenti, ben 6 nazioni e 3 continenti (Sudamerica, Europa e Africa).

3. MARCUS BENT – L’enorme attaccante inglese ha cambiato un bel po’ di volte club in carriera, senza mai incidere veramente (ma questi sono dettagli). Comincia la carriera da professionista nel 1995 nel Brentford, poi passa a Crystal Palace, Port Vale, Sheffield United (per due volte, la seconda in prestito nel 2011), Blackburn, Ipswich Town, Leicester City, Everton, Charlton, Wigan, Birmingham City, Middlesbrough, Queens Park Rangers, Wolverhampton e Mitra Kukar (Indonesia). Facciamo i conti: 15 movimenti per 15 club diversi, ma in 17 anni, 2 nazioni (Inghilterra e Indonesia), 2 continenti.

2. STEVE CLARIDGE – Sconosciuto qui da noi, Claridge però ha un curriculum davvero sterminato. Addirittura, parallelamente alla carriera di calciatore, ha pure allenato alcuni dei club in cui ha giocato. Comincia nel lontano 1983 e va avanti fino al 2012, quando si ritira all’età di 46 anni suonati! Gioca nel Fareham Town, Bornemouth, Weymouth, Crystal Palace, Aldershot, Cambridge United, Luton Town, ancora Cambridge Town, Birmingham City, Leicester City, Portsmouth, Wolverhampton, di nuovo Portsmouth, Millwall, ancora Weymouth, Brighton&Hove, Brentford, Wycombe, di nuovo Millwall, Gillingham, Bradford City, Walsall, Bournemouth di nuovo, Worthing, Harrow Borough, di nuovo Weymouth, Gosport Borough. Dunque… 28 movimenti di mercato in tutto in 29 anni di carriera, 22 club circa (ma di questi, in teoria, solo 19 potevano essere reputati come club professionistici nel momento in cui Claridge era stato tesserato), ma una sola nazione, l’Inghilterra, un continente.

1. JOHN BURRIDGE – Nessuno conoscerà questo portiere inglese che ha iniziato la sua carriera nel 1969 e l’ha finita solo nel 1997, eppure dovreste, perché è il recordman di trasferimenti in epoca moderna. Cose mai viste… Burridge ha giocato in (mettetevi comodi) Workington, Blackpool, Aston Villa, Southend United, Crystal Palace, Queens Park Rangers, Wolverhampton, Derby County, Sheffield United, Southampton, Newcastle, Hibernian, Scarborough, Lincoln City, Enfield, Aberdeen, ancora Newcastle, Dunfermline, Dumbarton, Falkirk, Manchester City, Notts County, Witton Albion, Darlington, Grimsby Town, Gateshead, Northampton Town, Queen of the South, Purfleet, Blyth Spartans (due volte con l’intermezzo Scarborough). Traduciamo in numeri: 33 trasferimenti in 28 anni di carriera, 31 club circa (di questi 29 erano da ritenersi proprio professionistici), due nazioni ed un solo continente. Wow!

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