2014

I 10 giocatori più odiati al mondo

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Cattivi o semplicemente troppo forti per non essere odiati: sono loro

TOP TEN GIOCATORI ODIATI – Solitamente si dice che, se non ci fosse il bene, non esisterebbe nemmeno il male e viceversa. Cioè, insomma, se non ci fossero i cattivoni, non avremmo modo e motivo di riconoscere i buoni e, a dirla tutta, non ne avremmo nemmeno bisogno. Per questo ogni volta che idolatrate un Messi e la sua umiltà da bimbo di campagna o vi commuovete di fronte ad un Del Piero ed alla sua misuratezza di campione fuori dal tempo (ma ormai pure dall’Italia), dovete ringraziare loro, gli anti-eroi del football moderno, quelli che in campo e fuori non hanno proprio ragione di farsi amare. Una volta erano i Cantona o i Ryan Giggs, umili come lo Sceicco del Qatar nella sua Maserati di oro e diamanti e caritatevoli come un obeso che ruba l’ultimo tozzo di pane ad un orfano del Bangladesh che non ha i soldi per mangiare. 

I TERRIBILI 10 – Pochi giorni fa è stata aggiornata la classifica dei dieci calciatori più odiati al mondo, una sorta di classifica a pioli che, man mano che si sale, ci avvicina lentamente alla dannazione eterna. 

10 – SERGIO BUSQUETS (BARCELLONA/SPAGNA) – Se chiedi ad un interista se preferisce Sergio Busquets o trafiggersi le dita dei piedi con degli aghi infuocati, probabilmente risponderà la seconda. Sin da quella semifinale di Champions 2010 in cui lo spagnolo simulò clamorosamente causando l’espulsione di Thiago Motta, per lui si sono gradualmente aperte le porte dell’odio del tifo mondiale: lo detestano i tifosi del Real Madrid perfino più del Barcellona stesso, non lo amano tanto nemmeno in Catalogna, perchè Busquets pare molto lontano dai parametri di delicatezza e grazia dei vari Xavi ed Iniesta. In campo mena come un fabbro e fuori se ne sbatte della nomea di duro con un cuore di panna da simulatore. 

9 – TEOFILO GUTIERREZ (RIVER PLATE/COLOMBIA) – Chi cerca guai, almeno una volta nella vita, dovrebbe farsi un viaggetto a Bogotà: lì non vanno tanto per il sottile e se ti fermi per strada a chiedere informazioni alla persona sbagliata, è probabile che ti ritrovi un proietille conficcato in petto. Teofilo Gutierrez, appunto, è uno di quei giocatori un po’ anni ’70 che se ne gira tranquillamente con la pistola (giocattolo) in tasca: quando era in forza al Racing Avellaneda, si fece espellere nel corso di un derby contro l’Independiente mandando a quel paese l’arbitro, quando il compagno di squadra Saja gli si avvicinò negli spogliatoi per riprenderlo a fine gara, Gutierrez estrasse dal borsone una pistola e lo inseguì per tutto lo stadio, mentre il resto della squadra, terrorizzato, se ne scappò in pullman. Alla fine fu sbattutto fuori dalla società, una storia che ricorda molto quella più recente del turco Tore. Colombiani brava gente. 

8 – JOHN TERRY (CHELSEA/INGHILTERRA) – No sul serio, occorre davvero spiegarvi perchè il capitano del Chelsea è uno dei giocatori più odiati del mondo? A parte aver ripetutamente formicato con Vanessa Perroncel, la moglie del suo migliore amico ed ex compagno di squadra Wayne Bridge, John Terry non si è fatto mancare proprio niente, anche l’accusa di razzismo per aver dato del “negro” ad Anton Ferdinand, fratello dell’altro suo amico Rio. Vatti a fidare degli amici, vai. 

7 – CUAUHTEMOC BLANCO (PUEBLA/MESSICO) – Lasciamo stare il fatto che uno che a 41 anni continua a giocare a calcio togliendo il posto a tanti giovani che potrebbero rubare normalmente lo stipendio come altri colleghi, già di suo meriterebbe di essere detestato, ma Cuauhtemoc Blanco, ai tempi in cui militava in MLS, nei Chicago Fire, si beccò una squalifica di due anni dalla US Open Cup (la coppa nazionale americana) per aver preso a pugni un avversario in campo e a testate un membro dello staff dei DC United fuori. In America non lo vogliono più vedere, e sì che già da quelle parti i messicani sono simpatici come un’enfisema polmonare. 

6 – NIGEL DE JONG (MILAN/OLANDA) – Quel gesto nella finale Mondiale del 2010 è rimasto impresso nell’immaginario collettivo come il fallo per eccellenza: gamba destra alzata come in un colpo da kung-fu e calcio pieno in petto a Xabi Alonso. Un’immagine che forse non rende del tutto giustizia ad un giocatore da sempre duro e spigoloso, ma mai veramente scorretto oltre i limiti del regolamento: ma tant’è, per la maggior parte del mondo, da quella sera, Nigel de Jong è l’amico da portarti dietro nelle risse ai bar e l’avversario da non trovare nella camera da letto con tua moglie nei momenti intimi. 

5 – CRISTIANO RONALDO (REAL MADRID/PORTOGALLO) – Il portoghese spacca il mondo da anni: chi lo ama alla follia (in particolar modo il gentil sesso) e chi invece vorrebbe vederlo nudo in un formichiere in piena estate. Cristiano Ronaldo non si porta dietro la fama di giocatore falloso, tutt’altro, l’attaccante del Real Madrid è una stella mondiale di livello assoluto, ma non è nemmeno un personaggio che ama nascondersi dietro una facciata di vera o finta umiltà, come il collega Messi. E’ ricco, è belloccio, ha una tipa che il resto del genere umano potrà al massimo ammirare sui cartelloni Intimissimi e segna gol a valanghe. Può mai bastare tanto per detestarlo? Per i cultori del politicamente corretto, sì. 

4 – LUIS SUAREZ (BARCELLONA/URUGUAY) – Non c’è nemmeno da chiedere il perchè tutti odino Luis Suarez: nel corso della sua carriera l’attaccante del Barcellona ne ha fatte di ogni. Come con le figurine, potremmo sfogliare le sue malefatte con il più classico dei “celo/mimanca”. Espulsioni? Ce le abbiamo. Accuse di razzismo? Pure. La specialità di Suarez, però, rimane il morso in ogni salsa, da quello nascosto come con la morosa al cinema a quello plateale, come quello rifilato a Chiellini all’ultimo Mondiale e che gli è costata una lunga squalifica internazionale. Non odiare Suarez è un crimine. 

3 – MARIO BALOTELLI (LIVERPOOL/ITALIA) – Scordatevi una classifica negativa in cui non c’è almeno un pezzetto d’Italia. Mario Balotelli è detestato da buona parte del mondo e da buonissima parte dei nostri connazionali perchè, in fondo in fondo, incarna tutti i difetti della gioventù moderna: indolente, immatura, egocentrica, social addicted, superficiale e spesse volte troppo stupida per essere vera. Non occorre elencare tutte le bravate di “Super-Mario”: dalle freccette lanciate ai ragazzini, al fuoco appiccato in casa, all’ingresso senza permesso in un carcere femminile, passando per magliette buttate via in campo e figli non riconosciuti. A pesare più di tutto, però, semplicemente la fama di giocatore sopravvalutato e dai risultati immeritati. Invidia e senso di impotenza. 

2 – ZLATAN IBRAHIMOVIC (PSG/SVEZIA) – «Io sono Zlatan e voi chi c*** siete?». Già solo questa frase pronunciata qua e là ai vari compagni di squadra (tantissimi, troppi) che ha incontrato nel corso della carriera, basterebbero a dare un’idea di che soggetto sia Zlatan Ibrahimovic. In realtà lo svedese non è un cattivo, è semplicemente uno che dice sempre quello che pensa fuori dai denti e non si fa passare la mosca al naso. Dalle liti con i giornalisti (e le giornaliste) a quelle con Guardiola, passando per qualche malefatta in campo: Zlatan non si è fatto mancare proprio nulla in carriera. Se non potete odiarlo, amatelo e non fate domande. 

1 – PEPE (REAL MADRID/PORTOGALLO) – E’ proprio lui, secondo le classifiche, il giocatore più odiato al mondo. Nel nostro Paese, magari, Pepe non è particolarmente considerato, visto che qui da noi non ha mai messo piede, ma nel resto d’Europa (alla pari dell‘Ebola o di Saddam) il difensore del Real Madrid viene considerato il top della deprecabilità: in campo è un ragazzaccio, picchia a più non posso (abbiamo ancora negli occhi i suoi calcioni ad un inerme Casquero qualche anno fa che gli costarono una lunghissima squalifica), fuori non brilla per intelligenza e carisma. Anche da parte dei portoghesi Pepe viene reputato lo stupidello del gruppo che si fa buttare fuori nei momenti più importanti della partita. Se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. 

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