2017
Higuain ha le polveri bagnate: ma la Juve non è il Napoli…
Gonzalo Higuain non va a segno da cinque partite di fila, come non succedeva dal 2014/2015: ma alla Juventus non ha un’intera squadra che gioca solo per lui e la trasferta al San Paolo ha confermato la sua voglia di lottare per il gruppo
Un Gonzalo Higuain così, numeri alla mano, non si vedeva dal 2014/2015. Dal mese di maggio di quella stagione, infatti, non capitava che il Pipita rimanesse a secco per cinque partite consecutive. Allora erano state Parma, Cesena e Juventus in campionato, intramezzate dalla doppia sfida al Dnipro in semifinale di Europa League. Oggi sono Udinese, Milan, Sampdoria e Napoli, compreso il return match degli ottavi di Champions contro il Porto. L’ultimo gol della punta argentina, insomma, è storia di Juventus-Napoli, sfida d’andata della semifinale di Coppa Italia. E questa sera si replica, per spezzare un filotto negativo che per un bomber di razza come lui pare già eterno.
Dietro i numeri, però, c’è molto altro: ci sono momenti di forma, soluzioni tattiche, cause ed effetti. Higuain, nello specifico, non sta attraversando un periodo particolarmente negativo. Corre, combatte, suda. Ad immagine e somiglianza della sua Juventus, soprattutto nella versione proposta domenica sera al San Paolo. Quando i bianconeri hanno creato poco e, di conseguenza, lui in prima persona meno ancora: nemmeno una conclusione verso lo specchio difeso da Rafael. Il contesto, insomma, gioca la sua parte: nelle ultime stagioni partenopee il Pipita ha rappresentato il terminale offensivo di una squadra costruita per attaccare, il catalizzatore di tutti i palloni negli ultimi sedici metri. A Torino non detiene scettro e trono, anche se da lui in corso Galileo Ferraris – soprattutto in virtù del clamoroso investimento operato in estate – ci si aspetta molto. E molto assicura, a livello di minutaggio in campo. Forse non troppo, perché le ultime stagioni testimoniano come l’argentino sia in grado di gestirsi pur vestendo sempre una maglia da titolare. Ma forse più di quanto vorrebbe lo stesso Allegri, costretto a consegnargli ogni tre giorni le chiavi dell’attacco per via dei numeri stringati e degli infortuni ripetuti che caratterizzano il fronte offensivo bianconero. Così sarà anche questa sera al San Paolo nella semifinale di ritorno di Coppa Italia contro il Napoli. La stessa competizione e lo stesso avversario, insomma, dell’ultima partita in cui il Pipita ha gonfiato la rete.