Hanno Detto
Henry: «Il Verona mi ha impressionato. Serie A campionato migliore al mondo»
Il neo attaccante del Verona Henry ha parlato dell’arrivo all’Hellas e dei suoi obiettivi
Thomas Henry, neo attaccante del Verona arrivato dal Venezia, in una intervista a La Gazzetta dello Sport ha parlato del suo arrivo all’Hellas.
SCUOLA VENEZIA – «Ho imparato molto. La prima stagione è stato lo step per conoscere l’Italia. Ora parlo tre lingue, ho scoperto la cultura di una città meravigliosa. E poi il calcio. Ho imparato la fase difensiva. All’inizio, ricordo, era difficile capire Zanetti. La Serie A a livello tattico è il campionato migliore del mondo. Dovevo scoprirlo. Il giorno più bello è stato quando ho giocato contro Chiellini e Bonucci allo Juventus stadium. Che salto per me. E ora mi sento più completo, spero di salire ancora più in alto con il Verona».
9 GOL STAGIONALI – «Posso fare molto meglio. Non sono uno che si accontenta e secondo me ho ancora margini di miglioramento, proprio perché come calciatore sono giovane».
SCELTA VERONA – «Se è per questo ho avuto offerte anche dagli Usa, ma i soldi non sono la priorità, io voglio vedere dove posso arrivare. Zanetti è stato davvero importante per me, un maestro, se sono qui è merito suo. Ma se voglio fare qualcosa di più, Verona è il posto giusto. L’anno scorso mi ha impressionato per la sua filosofia offensiva. E’ una squadra ambiziosa. E poi è stato importante sentire la fiducia di Cioffi».
ZANETTI E CIOFFI – «Sono diversi offensivamente. Ma forse perché nel Verona ci sono giocatori migliori. Penso di poterlo dire con onestà, senza far torto ai vecchi compagni. Qui c’è più qualità e l’allenatore è facilitato a trovare soluzioni. E anche per me è più facile lavorare con compagni del genere. Chi mi ha impressionato? Un po’ tutti. Dico Veloso e Barak, il Cholito… E poi Gunter: un leader che parla molto, comanda. E’ un giocatore sottovalutato. Sono in camera con lui dal primo giro di ritiro. Mi ha aiutato molto: ha esperienza e idee chiare. E’ fondamentale avere questo tipo di leader in squadra, come lui e Faraoni, non solo uno. Quello che è mancato a Venezia nei momenti importanti».
OBIETTIVI – «Quello di squadra è la salvezza prima di tutto. Poi proveremo a far meglio dell’anno scorso. Quanto a me, punto alla doppia cifra, magari anche di più. Ma non voglio parlare troppo di numeri, non voglio dimenticare che tipo di giocatore sono. L’importante per me è giocare bene, aiutare la squadra. Perché sono così, provo la stesso gioia quando faccio segnare un compagno. La stagione scorsa ho imparato tanto, mi sento più completo. E guardo molto Benzema, Ibra e Giroud, ma anche campioni diversi da me, come Mbappè, proprio perché voglio essere il più completo possibile… La mia strada è stata diversa dalla loro, nessuno mi aspettava a questo livello ma ci sono arrivato. E vorrei salire ancora».