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Hellas Verona voto 5: dall’Europa sfiorata con Tudor allo spettro retrocessione

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Il 2022 dell’Hellas Verona è stato un anno con la media al di sotto della sufficienza in pagella per quanto visto. Ecco perchè

Solo qualche mese fa l’Hellas Verona era tornato ad essere lo spauracchio per le big italiane, che al Bentegodi sapevano di dover sudare le proverbiali sette camicie per superare una squadra che, sotto la cura di Igor Tudor, stava accarezzando addirittura l’idea di una qualificazione in Europa. Trascinata dai gol di Simeone e dalle giocate di Caprari la banda gialloblù aveva poi chiuso al nono posto dopo una flessione di risultati nel finale. In estate, poi, il mercato ha smantellato l’attacco e portato l’allenatore croato verso altri lidi, verso quella Marsiglia che ora sogna in grande.

L’arrivo di Cioffi, che con l’Udinese aveva centrato una salvezza più che tranquilla, non è bastato a colmare le lacune di una rosa che non è riuscita a sopperire alle grandi assenze. E così il tecnico è saltato per lasciare spazio all’inesperto Bocchetti, trovatosi catapultato dalla Primavera alla prima squadra senza nemmeno avere il tempo di prendere quel patentino che servirebbe per allenare ad alti livelli. La poca esperienza ha fatto la differenza e così il mister gialloblù non è riuscito ad invertire il trend negativo, collezionando sconfitte su sconfitte e accettando un ruolo di secondo piano in aiuto di Zaffaroni, che dopo una vita spesa tra C e D e qualche mese a Cosenza, si trova adesso alla grande sfida con la Serie A. La salvezza è ancora obiettivo fattibile, ma certamente bisognerà iniziare ad infilare qualche vittoria per evitare un mesto ritorno tra i cadetti come fu nel 2016, l’anno dei soli 5 successi su 38 gare.

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