2013

Hellas Verona, Setti: «Sogliano? Parleremo a fine stagione»

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Il presidente gialloblù tra stadio, idee, progetti e mercato.

HELLAS VERONA SETTI – Dalla crisi del calcio italiano alla scalata dell’Hellas Verona: di questo e tanto altro ha parlato il patron Maurizio Setti per “La Gazzetta dello Sport”: «Oggi la nostra maglia è completamente sponsorizzata da imprenditori e realtà veronesi. Non sono ancora arrivati i big di Verona, appena ci salveremo ci metteremo attorno a un tavolo con alcuni gruppi di livello mondiale. Stadio di proprietà? È una strada che tutte le società vorrebbero percorrere. Ma se bisogna investire almeno 40 milioni per uno stadio di 20-30 mila posti, allora servono attività collaterali che possano garantire una redditività. Altrimenti nessun club potrebbe imbarcarsi in una simile avventura. La nuova legge, purtroppo, non dà la possibilità di avviare un business sostenibile, con le dovute compensazioni. Sul nuovo stadio di Verona ci sono stati progetti in passato, ma con presupposti impossibili da percorrere adesso. Parliamo di utopia. Semmai c’è da parte del Comune la disponibilità a migliorare il Bentegodi, d’accordo col Chievo».

MERCATO – Il presidente del club veneto ha parlato anche di mercato e del futuro del ds Sogliano: «Abbiamo un buonissimo organico cosi com’è, è normale che nel calcio di oggi si tenda più ad attaccare che a difendere. Se ci sarà l’opportunità di migliorare qualcosa lo faremo, non solo in difesa, ma in organico ci sono diversi calciatori che meriterebbero di giocare di più. Si sa, in campo si va in undici. Sogliano? Una società di calcio seria non dovrebbe mai essere preoccupata. Sono tutti sostituibili, me compreso. È prematuro parlarne. Sogliano è concentratissimo su quello che va fatto per il Verona, se bisognerà affrontare certi discorsi lo si farà a fine campionato. Comunque il d.s. ha un altro anno di contratto, siamo tranquilli». 

INTERNAZIONALIZZAZIONE – Apertura poi all’Oriente: «Siamo stati bravi sul fronte commerciale e della comunicazione. Abbiamo rifatto il sito, aperto la app, la radio, il ristorante, lo store con un accordo di rilevanza nazionale con Nike, che ci ha pure fatto i complimenti. Merito anche dell’amore dei tifosi. Cercheremo uno sviluppo verso i Paesi orientali, attraverso tournée e altre iniziative. Ci sentiamo internazionali e aiuta il fatto che Verona è la quarta città d’Italia per turismo. Io sono un imprenditore della moda, un progetto veronese che combini moda, arte, cultura e sport avrebbe il suo appeal nel mondo. L’Europa? Dobbiamo stare con i piedi per terra e salvarci il prima possibile. Tra qualche anno magari, attraverso lavoro e sacrificio, avremo la possibilità di giocarcela. Ma già questo è un bel sogno, basti pensare a come stanno soffrendo Milan e Lazio». 

DERBY E EUROPA – Sui rapporti con il Chievo Verona e il gemellaggio con il Chelsea: «Col presidente Campedelli abbiamo sempre dialogato, nessun problema tra noi. Nel derby si è trattato di goliardia, quest’anno i nostri tifosi stanno facendo i bravi. Forse abbiamo sottovalutato il fatto che sia un derby, credo sia bello che ci sia più di una squadra in città. Ma bisogna fare i conti con la realtà: il 90% della popolazione tifa Verona, la sproporzione è talmente grande… Ci piacerebbe tanto misurarci con club d’élite in Europa. Ben venga un’amichevole contro il Chelsea». 

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