2014

Hellas Verona, Romulo: «Trattativa con la Fiorentina. Prandelli…»

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L’esterno brasiliano ha parlato del suo passato, del suo futuro e della voglia di azzurro.

CALCIOMERCATO HELLAS VERONA ROMULO – E’ un centrocampista in rampa di lancio, ma in passato comprava merci oltre la frontiera. Strano il destino di Romulo Souza Orestes Caldeira, che sogna di fare il direttore sportivo quando appenderà gli scarpini al chiodo: «A sei anni volevo già diventare calciatore, a 13 sono andato via di casa. Giocavo a Caxias, lontana 130 chilometri, ed era molto difficile: non c’era un bel letto, la coperta era solo una e la squadra a volte non ci dava neanche il cibo. Nei weekend liberi, non potevo tornare: non avevo i 10 euro per il viaggio. A 17 anni prendevo l’equivalente di 250-300 euro. Poi, quando avevo più bisogno, mi hanno licenziato dicendo che non avevo le qualità per fare il calciatore. A vent’anni ero senza squadra, senza procuratore, senza tutto. Per quattro mesi mi sono allenato solo. Correvo per strada, ma non toccavo palla. Mi hanno preso al Metropolitano e ho giocato solo 45 partite. Alla Chapecoense ho fatto tutto, anche il difensore centrale e l’attaccante, e nel tempo libero andavo in Paraguay. Facevo viaggi di 8-9 ore su un pullmino. Compravo profumi, creme e altre cose, poi le rivendevo in Brasile dove tutto costa di più. Guadagnavo più così che con il calcio. Non ho mollato, sapevo che sarei arrivato», ha raccontato l’esterno dell’Hellas Verona ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.

FIGURE CHIAVE – Romulo ha poi parlato dei suoi punti di riferimento: «In Italia mi ha portato Corvino. Da ragazzo compravo i libri di italiano e studiavo, non so perché ma sentivo che sarei arrivato qui. Poi c’è Montella, alla Fiorentina mi ha spiegato tante cose. Io andavo sempre a prendere palla dai difensori, lui mi ha spiegato che dovevo inserirmi. Poi, la scorsa estate, mi ha detto che avrei giocato poco e mi ha consigliato di andare via. Piacevo a Chievo, Samp e Genoa ma ho scelto il Verona. Mandorlini? Urla tantissimo, più di tutti, ma è meraviglioso, mai visto un allenatore così vicino alla squadra. Io gli dico: “Mister, dobbiamo fare un po’ di possesso palla”. E lui: “Lascia che lo facciano gli altri, tu buttati dentro che fai gol”».

FUTURO – Il brasiliano, che ha anche passaporto italiano, ha parlato delle voci di mercato, che lo hanno accostato a Paris St Germain e Juventus, nonché del suo futuro: «Sono voci, fanno piacere ma non ho parlato con nessuno. So che Sogliano e Pradè (il cartellino è della Fiorentina, ndr) si stanno mettendo d’accordo, sono ottimista. Nazionale? Ho due passaporti ma mi farebbe più piacere giocare con l’Italia che con il Brasile. Però non ho mai sentito Prandelli. Poi vorrei fare il direttore sportivo. Oggi comprerei Wolski della Fiorentina, sarà un campione».

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