2016
Mancini: «In Italia nessuno gioca a calcio»
L’allenatore dell’Inter in conferenza: «Solo qui squalificano i tecnici»
Conferenza stampa consueta di Roberto Mancini alla vigilia dello scontro di domani tra Inter ed Hellas Verona. Per il tecnico nerazzurro l’occasione prima di tutto per fare luce su alcune esclusioni eccellenti nelle ultime partite, come quella di Mauro Icardi o Felipe Melo, e sul rendimento scostante di altri giocatori, come Geoffrey Kondogbia. Ma non è tutto: dopo le polemiche del derby (Mancini era stato espulso ed aveva mostrato il dito medio ai tifosi del Milan), il tecnico nerazzurro ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa, parlando di calcio giocato ma non solo… «Solo in Italia buttano fuori gli allenatori e li squalificano, negli altri paese del mondo questa cosa non succede – le parole di Mancini – . Ci dicono che non giochiamo bene? Nel resto del mondo solo quattro o cinque squadre si può dire che giochino a calcio, cioè quelle che hanno i grandi giocatori. In Italia nessuna, perchè si difende meglio». Parole destinate a creare nuove polemiche, ma almeno stavolta si parlerà di calcio…
INTER, MANCINI: «MELO E ICARDI NON MI HANNO DELUSO» – «Contro il Chievo abbiamo fatto una buona partita, abbiamo solo il problema di non riuscire a chiudere le gare. Adesso ho tutti i giocatori disponibili, chiunque potrebbe giocare, ma dovremo essere più cattivi, perché a volte il calcio è strano: giochi tanto in attacco e segni poco – ha continuato Mancini in conferenza stampa – . Il rendimento di Icardi? Io sono contento, è giovane ed ha ancora margini di miglioramento enormi. Felipe Melo? Quando ha giocato ha sempre fatto il suo. Kondogbia? Giocherà di sicuro, insieme a Icardi, Samir Hadanovic e Jeison Murillo. Ho fiducia in lui, per i giovani è difficile integrarsi, ma può diventare un grande giocatore. Gary Medel in difesa? No, domani giocheranno giocatori più alti». Chiosa finale: «Il mio futuro? Pensiamo al campionato, poi vedremo».