2014
Hellas Verona, Gomez: «Io in una big? Lo sono già!»
Lattaccante argentino ha parlato del gol alla Juventus, della sua gavetta e del suo futuro.
HELLAS VERONA GOMEZ – Quanta gavetta per Juan Ignacio Gomez prima di fermare la Juventus sul pareggio. L’attaccante dell’Hellas Verona è tornato sulla sfida del Bentegodi partendo dalla sfida con Carlitos Tevez: «Rivedere Tevez domenica è stato un flash. Nel ‘99 al Boca, dove feci il settore giovanile, unirono per un breve periodo gli ‘84 dove stava Carlitos e gli ‘85 dove stavo io. Ci facevano giocare a calcio-tennis. Guardare il tabellone del Bentegodi con la scritta Tevez, Tevez e Gomez è stata un’emozione incredibile, poi, purtroppo, non ho fatto a tempo a riparlare con Carlitos che è un attaccante eccezionale, l’argentino della A che ammiro di più, dopo Zanetti che è una persona straordinaria».
GAVETTA – Nel corso dell’intervista rilasciata ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”, Juanito ha parlato della sua crescita: «Sono partito dalla serie D, pochi soldi, vitto e alloggio, ma stavo bene. Poi mi ha preso Antonio Dell’Aglio che per me è stato importantissimo e tuttora è il mio procuratore. Ho visto tanti miei coetanei e tanti colleghi fortissimi che poi sono scomparsi. Devi lottare, crederci, non arrenderti mai. Io ce l’ho messa tutta. La svolta dove è arrivata? A Gubbio. Con Torrente e Simoni. Sono stati loro a valorizzarmi, a darmi tanta fiducia, a credere in me. Io difficoltà ne ho avute. A Bellaria il primo anno, soprattutto dove giocavo poco, anche a Verona nella prima parte della mia esperienza (con Remondina allenatore ndr). A Gubbio ho vinto due campionati e segnato 23 gol in un anno e mezzo. E’ stata la tappa fondamentale della mia carriera. Ci penso sempre, e non dimentico mai la pasta col tartufo che è il piatto a cui sono più legato qui. Anche se mi sento molto italiano. Quando torno a casa mi manca la vostra cucina, la pasta soprattutto».
FUTURO – A proposito della possibilità di ambire ad una grande squadra e al suo contratto, Gomez ha spiegato: «Non ci penso perché per me il Verona è già una grande squadra. E voglio far bene qui. Mandorlini mi ha dato fiducia e sicurezza. E il gruppo è stupendo. Qui tanti vorrebbero giocare di più, ma c’è una persona che decide. Io non posso certo lamentarmi. Sicuramente chi entra dà l’anima e soffre e cerca sempre di dare il meglio. Faremo il possibile per andare sempre più avanti, credo sia ancora presto per parlare di obiettivi. Il mio contratto scade nel giugno del 2015, ma il rinnovo non tocca a me. Se ne occupano la società e il procuratore».