2017

Hellas Verona. Fusco: «E’ una squadra coraggiosa. Pazzini? Un valore aggiunto»

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«Ho il rammarico di non aver chiuso per Niang. Cassano era un tentativo che andava fatto»

Soddisfatto, ma non del tutto, e propositivo sul futuro dell’Hellas Verona. Filippo Fusco, direttore sportivo della formazione scaligera, commenta il mercato della sua squadra e in generale quello che è stato l’andamento del calciomercato stesso.

«E’ stato un mercato folle – ha detto – con cifre esagerate. Auspico anch’io la chiusura del mercato al 31 luglio. Un mercato con campionato in corso diventa stressante per tutti, va chiuso prima dell’inizio della stagione per far giocare con serenità i calciatori».

Ma l’attenzione è ovviamente per ciò che è avvenuto tra le mura dell’Hellas. «Quello che abbiamo vissuto noi è stato un mercato lungo e fatto di fasi. In un primo momento avevamo provato ad investire su Cassano pensando fosse l’uomo giusto per noi e le cose non sono andate. Noi volevamo averlo a Verona già a gennaio. A luglio ci abbiamo riprovato e credo fosse un tentativo che andava fatto perchè Cassano è un grande giocatore. Lui si è messo a disposizione del Verona, con noi si è comportato in maniera eccezionale, ma evidentemente non riusciva, dopo un anno e mezzo di fermo, a reggere la condizione che noi chiedevamo. Non mi pento del tentativo fatto mi spiace solo per come si è conclusa la vicenda e per questo ammetto che le responsabilità sono solo mie».

Soddisfatto il direttore dell’arrivo di Kean: «Lui era un obiettivo che noi avevamo da giugno, ma la soluzione è arrivata solo all’ultimo momento e ne siamo molto soddisfatti. Abbiamo costruito una squadra coraggiosa. Non si può mai essere completamente soddisfatti del mercato, ma siamo certi di aver fatto tutto il possibile per creare una squadra forte ed equilibrata e soprattutto una società stabile».

Non può mancare un riferimento a Pazzini e al rapporto di queste settimane con mister Pecchia. «Avevamo ricevuto diverse offerte per Pazzini, ma siamo contenti che abbia deciso di rimanere. E’ chiaro che ci eravamo guardati attorno perchè se fosse andato via avremo dovuto cercare qualche altro attaccante, invece la sua permanenza ci ha fermato. Ovviamente per una società come il Verona il suo contratto è pensante da sostenere, ma noi siamo contenti che sia rimasto e siamo anche certi che Pecchia saprà sfruttare al meglio le potenzialità del giocatore. Negli ultimi anni di Serie A ha sempre fatto un po’ di fatica, ma noi da lui ci aspettiamo che sia determinante per la squadra come lo è stato lo scorso anno in Serie B. Vogliamo che sia il nostro valore aggiunto».

«Devo però ammettere che un rammarico mi è rimasto: non aver portato a Verona Niang che all’inizio aveva dimostrato interesse per noi, poi invece le scelte sono state altre. Noi abbiamo cercato giocatori che volessero Verona come prima opzione, pronti a dare il 100%. Chi viene qui perchè non ha di meglio, se ne può stare a casa sua. Abbiamo costruito una squadra coraggiosa, abbiamo preso giocatori giovani che per me sono sempre un valore aggiunto. Questa squadra ha le caratteristiche per fare bene e abbiamo bisogno di una coesione tra noi società, giocatori, tifosi e stampa per fare sempre meglio».

E’ arrivato anche Lee Seung-Woo il primo asiatico della storia dell’Hellas. «Era un nostro obiettivo fin da giugno, ma dovevamo valutare la questione degli extracomunitari, solo per questo ci abbiamo messo tanto. Diamogli il tempo di adattarsi al campionato italiano e poi sono certo che potrà portare molto alla nostra causa».

Infine Fusco pone l’accento sulla questione dei bilanci: «ci eravamo posti come obiettivo quello di riequilibrare i bilanci. Mi spiacerebbe che ci fosse scetticismo credo che questa squadra meriti attenzione e fiducia. Abbiamo scelto di rimanere su un certo tetto ingaggi, con l’unica eccezione di Cerci, e investire su giocatori giovani. Non è detto, infatti, che un giocatore che vale 40 milioni renda di più in campo di uno che costa poco, la prestazione non è legata agli stupendi. Lo scorso anno il Crotone si è salvato nonostante, rispetto al Palermo, avesse budget inferiori».

«Noi abbiamo il compito di preservare questa squadra – ha concluso -. Proprietari, dirigenti e giocatori sono di passaggio, ma il Verona è un patrimonio che va preservato, e quindi noi dobbiamo mantenere una società sana, in modo che se e quando arriverà qualche altro non si troverà buchi e spese da coprire».

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