2014

Handanovic: «Inter, voglio garanzie»

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Il portiere sul suo futuro: «Voglio capire il progetto della società»

INTER HANDANOVIC – E’ pronto a scommettere sul rilancio dell’Inter con il ritorno di Roberto Mancini, perché l’atmosfera alla Pinetina è cambiata: parliamo di Samir Handanovic, che ha chiamato a raccolta i tifosi nerazzurri in vista del derby. Non vuol sentire alcun discorso sui tre rigori già parati né sul suo rendimento personale il portiere, convinto che sia legato a quello della squadra, a proposito della quale ai microfoni del Corriere dello Sport ha spiegato: «Non c’è tanto da giudicare perché è tutto ancora in alto mare. Non siamo né su né giù in classifica: le uniche in fuga sono la Juventus e la Roma, poi c’è equilibrio».

IL CAMBIO – Handanovic, per nulla preoccupato dei fischi di San Siro, che ha compreso, ha parlato di cosa non ha funzionato durante la gestione di Walter Mazzarri e del ritorno in nerazzurro di Roberto Mancini: «Altri andavano più forte e noi non abbiamo fatto quello che dovevamo. E’ normale che quando i tifosi non sono contenti, l’ambiente diventi pesante, ma se le cose non funzionano la colpa non è solo di uno. Come ho saputo dell’esonero? Ero in pullman e con la nazionale stavo andando a Londra. Rientro? Ho percepito subito che qualcosa era cambiato. C’erano sicuramente più entusiasmo e positività. Mancini? Non lo conoscevo di persona. Ha vinto tanto e può trasmettere anche a noi la giusta mentalità. E’ uno che parla poco, ma quando apre bocca, dice sempre la cosa giusta».

QUESTIONE DI CICLI – Si aspetta miglioramenti e maggiore qualità Handanovic per cambiar passo in questa stagione, ma l’estremo difensore non si addentra nelle questioni di mercato. Quello che conta è tornare a vincere, perché la Juventus e la Roma corrono: «Lo scorso campionato ha dimostrato che ancora non riusciamo a competere con loro e finora la storia non è cambiata, ma noi ci chiamiamo Inter e, con il tempo, dobbiamo tornare a lottare per vincere. E’ obbligatorio porsi obiettivi prestigiosi e recuperare terreno giorno dopo giorno». Ai tifosi, però, lancia un appello: «Basta andare al cinema quando gioca l’Inter! Dovete tornare allo stadio perché abbiamo bisogno di voi». Il derby è l’occasione giusta per stringersi attorno alla squadra. Handanovic che nella stagione 2007-08 si beccò un gol da Filippo Inzaghi, lo ritroverà da allenatore del Milan: «E’ giovane e un allenatore giovane è come un giocatore giovane: deve fare tanta strada, prendendo anche dei graffi in faccia. Se è un fenomeno, lo dimostrerà. Milanesi lontane dalla vetta? Può succedere perché nel calcio ci sono dei cicli. Pericolo? De Jong perché per il Milan è un elemento importante: sa dettare i tempi e nonostante non sia alto, sui calci piazzati si fa sempre trovare al posto giusto. Mi piacciono i giocatori come lui».

FUTURO – Il capitolo finale dell’intervista riguarda il futuro, sul quale Handanovic ha gettato parecchie ombre. Potrebbe giocare fino a 40 anni, ma non è detto che lo faccia con la maglia dell’Inter: «Devo pensare bene al futuro e vedere quello che succede. Mi auguro che ci mettano in condizione di lottare a livello degli altri. Quando sono arrivato comunque sapevo che dovevamo allenarci e faticare molto. Prima di scegliere voglio capire i programmi e il progetto della società, in che direzione si vuole andare perché si può ragione in tanti modi. Io voglio vincere e anche i dirigenti, ma questa è una cosa scontata.  Stare bene con la famiglia in una città come Milano non basta: l’unico modo per essere davvero felici è vincere. Sennò ti manca sempre qualcosa».

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